sabato 21 giugno 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

A Massa Marittima

Il ministro Poletti: sul lavoro "cambiare il segno entro fine anno"

Il ministro del lavoro, a margine di un'iniziativa a Massa Marittima (Grosseto), ha detto: "I posti di lavoro che si continuano a perdere sono quelli dei lavoratori in Cassa integrazione o in mobilità da 3-4 anni. Intanto, cominciamo a costruire nuovi posti ed entro fine anno vorremmo avere il saldo zero"

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti
Entro la fine dell'anno il governo punta ad avere il 'saldo zero' tra posti di lavoro persi e creati. Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, condivide le preoccupazioni della Bce ma ritiene che l'inversione di tendenza sull'aumento della disoccupazione avverrà già nei prossimi mesi, e lo spiega a margine di un'iniziativa dell'area riformista del Pd, a Massa Marittima (Grosseto)

"Abbiamo l'obiettivo per la fine dell'anno di cambiare il segno", ha detto il ministro parlando di disoccupazione. "Vorremmo avere saldo zero - ha spiegato -, smetterla di chiudere i posti di lavoro e avere i nuovi che si creano in numero più alto".

Il ministro ha poi commentato le parole del presidente della Bce, Mario Draghi, che aveva parlato di ripresa debole e disoccupazione alta. "Una contestazione corretta", ma in tema di lavoro "qualche segnale positivo c'è", ha spiegato Poletti. "Noi - ha detto il ministro - avevamo già chiaramente valutato il fatto che avevamo alle spalle una lunga crisi. Le imprese, prima di assumere, dovranno saturare gli impianti. Quindi abbiamo bisogno di una ripresa più forte, perché solo con questa avremo nuovi posti di lavoro".

Il ministro ha, quindi, fissato l'obiettivo del governo: "Entro fine anno dovremmo cambiare segno. I posti di lavoro che si continuano a perdere sono quelli dei lavoratori in Cassa integrazione o in mobilità da 3-4 anni. Intanto, cominciamo a costruire nuovi posti".

Per quanto riguarda le riforme, ha continuato Poletti "credo sia davvero un tema fondamentale quello dei tempi".  "Noi – ha spiegato - abbiamo bisogno di dare in Europa, nel mondo e agli imprenditori e ai cittadini italiani l'idea che le cose si fanno, perché la fiducia arriva dai fatti, non dalle dichiarazioni".
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