Processo Lavitola, Berlusconi: «Magistratura incontrollata e irresponsabile»
di Stefania Carboni - 19/06/2014 - Scontro tra l'ex premier e il giudice in aula a Napoli, durante la deposizione del leader di Forza Italia come testimone
BERLUSCONI: «MAGISTRATURA INCONTROLLATA». Testimone al processo Lavitola, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si è scontrato con la Corte e il presidente del Tribunale di Napoli, Giovanna Ceppaluni. Un botta e risposta nel corso del quale ha lanciato attacchi contro la magistratura: «È incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e gode di immunità piena», ha affermato Berlusconi.
L’ex Cavaliere si era irritato dopo una serie di domande rivolte dal giudice, replicando: «Non capisco la necessità di chiedermi queste cose». Il giudice aveva ribattuto: «Non c’è necessità che lei lo capisca. Funziona così». Una risposta alla quale è seguito l’affondo di Berlusconi contro la magistratura, bollata come «irresponsabile». Pronta è stata la risposta dello stesso giudice: «È tutelata da un codice penale». Ma il botta e risposta non si è arrestato: «Sono rispettoso delle istituzioni, posso solo aggiungere…», stava spiegando l’ex premier, poi interrotto da Ceppaluni: «Lei è un teste, intanto risponda alle domande».
BERLUSCONI ORGOGLIOSO DELLA CHIAMATA - Berlusconi ha deposto come testimone nel processo in corso a Napoli sulle tangenti a Panama. Un procedimento che vede imputato di tentata estorsione Valter Lavitola, ex direttore dell’Avanti, per un presunto ricatto ai danni di Impregilo. All’inizio della deposizione, l’ex premier si è detto ”orgoglioso” della telefonata del 2 agosto 2011 con Massimo Ponzellini, ex ad di Impregilo. Berlusconi ha detto cheLavitola era preoccupato per la mancata costruzione dell’ospedale promesso al governo di Panama e gli aveva chiesto di informare Impregilo che, senza quella costruzione, il governo panamense avrebbe revocato alle imprese italiane l’appalto per il raddoppio della costruzione del canale.
BERLUSCONI E FRATTINI – “Il ministro Franco Frattini era un antico amico di Valter Lavitola. Non posso pensare che lui abbia detto in aula che io abbia raccomandato Valter Lavitola per curare gli affari in Kazakistan. Non ricordo che Frattini mi abbia chiesto di Lavitola. Se me lo avesse chiesto, avrei detto di sì perche era il migliore e aveva il talento dell’amicizia”. Frattini ai pm aveva detto in aula di aver difficolta’ a dire chi fosse Lavitola, “conosciuto come persona che aveva dimestichezza di rapporti con il presidente del Consiglio e con il presidente di Panama”
BERLUSCONI E WALTER PROTAGONISTA – «Probabilmente la mancanza di costruzione dell’ospedale è connessa al mancato affidamento dell’appalto alle aziende italiane». Durante l’audizione si ritorna sulla questione ospedale e quel plastico presentato davanti agli occhi di Silvio durante un incontro pubblico. Berlusconi sottolinea come i rapporti con Walter c’erano da anni: «Il signor Lavitola è un protagonista della politica romana».
SILVIO BERLUSCONI E LE RELAZIONI DI PANAMA - «Lavoro dalle sette e mezzo del mattino alle due di notte», spiega Silvio Berlusconi che risponde un po’ irritato verso i Pm. Le domande si fanno sempre più incalzanti. Alla domanda sugli interessi di Lavitola nel Centroamerica e in Kazakistan, replica: «Non posso rispondere. A me non risulta». Si torna sulle sei motovedette regalate allo stato di Panama. Cita una occasione pubblica: «In quell’occasione qualcuno ricordò che l’Italia aveva dismesso delle imbarcazioni ormai superate». Scambio economico? Per l’ex premier non è così ma bensì un risparmio rispetto alle spese di smantellamento.
SILVIO BERLUSCONI, MARTINELLI E LA TELEFONATA - È stata ascoltata la telefonata tra Silvio Berlusconi e Massimo Ponzellini, ex ad di Impregilo. Nella conversazione Berlusconi spiega: «Da Panama mi dicono di contattare i vertici di Impregilo e dire che sulla questione ospedali dovete trovare un accordo con Panama, altrimenti alle 19.30 il presidente di Panama rilascerà una dichiarazione per bloccare le opere di Impregilo sullo stretto, con tracollo in borsa per Impregilo. Ho fatto ambasciatore che non porta pena». In aula Berlusconi interrogato dal pm ha detto: «Ho passato l’informazione, non conoscevo altro. Sono stato contattato da Lavitola evidentemente nell’ambito delle responsabilità di presidente del Consiglio che fa sempre l’interesse delle proprie aziende, e in questo caso Impregilo era riuscita a farsi assegnare un’opera importante». «Ho avuto occasione di conoscere Martinelli in una sua visita a Roma». A Berlusconi sembrava che Martinelli e Lavitola si «dovessero conoscere».
SILVIO BERLUSCONI E I NON SO - «Io non lo so. Non so che rapporto c’era tra il canale e l’ospedale». E ancora: «Io sapevo della costruzione dell’ospedale da parte di Impregilo – prosegue il leader di Forza Italia – che mi pare molto lodevole e buona. L’ho saputa a una cena ufficiale a Panama. Dissi che potevo mettere a disposizione mobili e arredo. Era, per chi dona come me, una occasione di fortuna. Chi dona è più fortunato di chi riceve. La mia famiglia destina il 10% ad opere di beneficenza». Secondo la tesi dell’accusa, proprio sulla costruzione dell’ospedale, si consuma il tentativo di estorsione di Lavitola, che ventilerebbe ai vertici di Impregilo che proprio perché non si procede in quel senso il presidente di Panama Ricardo Martinelli vuole bloccare i lavori dell’azienda per il canale. Il pm deposita comunicati stampa del governo di Panama dove c’è l’annuncio che Berlusconi avrebbe costruito personalmente un ospedale in quel paese, ma l’ex premier ribadisce di non aver mai promesso questo, ma solo di «partecipare per l’arredamento».
SILVIO BERLUSCONI E I RAPPORTI DI LAVITOLA - “So che è stato il presidente Martinelli a parlare con me a questa cerimonia di presentazione di questo progetto dell’ospedale di Panama”, spiega Silvio Berlusconi. “Lavitola era ritenuto un amico non solo del presidente Martinelli ma una persona molto stimata di panama. Il signor Lavitola aveva una propria capacità di relazione, aveva un rapporto di amicizia molto intima con il presidente”.
SILVIO BERLUSCONI: AMBASCIATORE CHE NON PORTA PENA – Nella conversazione Berlusconi spiega: “Da Panama mi dicono di contattare i vertici di Impregilo e dire che sulla questione ospedali dovete trovare un accordo con Panama, altrimenti alle 19.30 il presidente di Panama rilascerà una dichiarazione per bloccare le opere di Impregilo sullo stretto, con tracollo in borsa per Impregilo. Ho fatto ambasciatore che non porta pena”. In aula Berlusconi interrogato dal pm ha detto: “Ho passato l’informazione, non conoscevo altro. Sono stato contattato da Lavitola evidentemente nell’ambito delle responsabilità di presidente del Consiglio che fa sempre l’interesse delle proprie aziende, e in questo caso Impregilo era riuscita a farsi assegnare un’opera importante”.
SILVIO BERLUSCONI E LA DISPONIBILITÀ PER L’OSPEDALE DI PANAMA– Silvio Berlusconi parlò di esser venuto a conoscenza dell’ospedale di Panama solo in occasione di un incontro ufficiale. “Iniziativa lodevole” precisa Silvio. “Spiegai che se avessi avuto anch’io la possibilità di partecipare sarei stato disponibile a fornire le attrezzature per l’ospedale”. “Io sono andato al microfono (parlando di un evento) ho lodato l’iniziativa”.
SILVIO BERLUSCONI TESTIMONIA AL PROCESSO DI LAVITOLA – Silvio Berlusconi depone come testimone. Spiega come durante gli anni del suo governo ha favorito l’attività delle imprese all’estero. “Il progetto era stato concordato dallo stato di Panama e le aziende italiane”, insiste. Immagino che “Impregilo” si “sia ritirata”. parla di gesto di buona generosità da parte dalle “imprese italiane”. “Immagino sia stata una gara pubblica”, incalza rispondendo alle domande del giudice. “Era un dono per i bimbi poveri di Panama”. “Ho costruito in Amazzonia un ospedale per bambini”.
SILVIO BERLUSCONI ARRIVA AL PROCESSO - L’ex premier Silvio Berlusconi si trova ora in tribunale a Napoli in attesa dell’udienza dove il leader di Forza Italia farà da teste al processo dove Valter Lavitola è imputato di tentata estorsione ai danni di Impregilo. Lavitola si trova in aula con i suoi legali Maurizio Paniz e Antonio Cir. Berlusconi è arrivato alle 10 con un volo verso la città partenopea. Una volta atterrato ha raggiunto in auto e con scorta il Palazzo di Giustizia. L’udienza è tutt’ora in corso nell’aula 219, davanti al collegio della sesta penale presieduto da Giovanna Ceppaluni. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio per decidere sotto quel posizione ascoltare l’ex presidente del Consiglio. Ed è qui che viene il bello.
IL TRUCCHETTO DI SILVIO – Michele Cerabona e Niccolò Ghedini, legali diBerlusconi, hanno infatti chiesto di interrogare l’ex premier come imputato di procedimento connesso, una posizione che permetterebbe a Silvio Berlusconidi sfruttare la facoltà di non rispondere, oppure di esser teste sì ma assistito da un difensore. Secondo il procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, che condusse l’inchiesta con il pm Henry John Woodcock, quella del leader di Arcore deve esser una figura di semplice testimone, obbligato a rispondere quindi alle domande in aula.
Nella scorsa udienza del 12 giugno, i giudici della sesta sezione ascoltarono Massimo Ponzellini.
Nella scorsa udienza del 12 giugno, i giudici della sesta sezione ascoltarono Massimo Ponzellini.
TUTTE LE TAPPE DEL PROCESSO LAVITOLA – Secondo la ricostruzione dell’accusa l’Impregilo per ottenere l’appalto per la realizzazione della metropolitana di Panama City (e il suo miliardo e mezzo di dollari) avrebbe dovuto accollarsi il finanziamento di un ospedale nella capitale del Centro America. Dietro la costruzione del nosocomio sarebbe spuntata però una azienda panamense legata al presidente Roberto Martinelli, indicato dai pm come socio occulto della vicenda. Lavitola avrebbe funzionato come mediatore del caso. Secondo la procura, per convincere Impregilo a finanziare l’ospedale, Lavitola avrebbe minacciato ritorsioni.
Nella vicenda l’allora premier Silvio Berlusconi figurò come «inconsapevole vettore» del tentativo di estorsione. A incastrare Lavitola secondo i pm una telefonata del 2 agosto 2011 dove l’ex direttore dell’Avanti fece pressioni al presidente di Impregilo Massimo Ponzellini. Dei rapporti tra Berlusconi eLavitola hanno parlato nel corso delle varie udienze del processo sia l’ex ministro degli esteri Franco Frattini («Valter Lavitola era conosciuto come una persona che aveva dimestichezza di rapporti con il presidente del Consiglio Berlusconi e con il presidente di Panama»), che l’ex direttore commerciale di Finmeccanica Paolo Pozzessere, secondo il quale a indicare Lavitola come mediatore d’affari fu proprio Silvio Berlusconi.
Nella vicenda l’allora premier Silvio Berlusconi figurò come «inconsapevole vettore» del tentativo di estorsione. A incastrare Lavitola secondo i pm una telefonata del 2 agosto 2011 dove l’ex direttore dell’Avanti fece pressioni al presidente di Impregilo Massimo Ponzellini. Dei rapporti tra Berlusconi eLavitola hanno parlato nel corso delle varie udienze del processo sia l’ex ministro degli esteri Franco Frattini («Valter Lavitola era conosciuto come una persona che aveva dimestichezza di rapporti con il presidente del Consiglio Berlusconi e con il presidente di Panama»), che l’ex direttore commerciale di Finmeccanica Paolo Pozzessere, secondo il quale a indicare Lavitola come mediatore d’affari fu proprio Silvio Berlusconi.
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