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ROMA- Dopo l'apertura di Beppe Grillo, che ha chiesto a Matteo Renzi un incontro per discutere di legge elettorale, il premier è salito questa mattina al Quirinale per parlare con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un confronto necessario prima del colloquio con i grillini, che dovrebbe svolgersi già in settimana in diretta streaming, così come richiesto dal Pd e confermato dal pentastellato Luigi Di Maio. E in merito al quale Grillo chiarisce: "Noi facciamo sul serio".

La proposta di riforma elettorare dei Cinque Stelle si chiama "Democratellum" ed è un proporzionale corretto, così come spiegato nel pomeriggio da una rappresentanza di parlamentari del M5s nel corso di una conferenza stampa.

La risposta di Renzi, sebbene indiretta, arriva in serata. Parlando all'assemblea di Confindustria Veneto il premier osserva: "Un mese fa sembrava che io avessi la peste, ora sono tutti per fare le riforme. Si tratta di mettersi attorno a un tavolo e farsi operativi: questa è la settimana in cui le cose si decidono".

SCHEDA: La proposta di legge elettorale del M5s

Lettera-invito del M5s. Sul blog di Grillo, intanto, viene pubblicata una lettera aperta dei parlamentari M5s indirizzata al premier in cui viene richiesto formalmente un incontro: "Constatando la necessità di avere in Italia una legge elettorale in tempi brevi come auspicato da anni dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - si legge nella missiva - le chiediamo di fissare un incontro, naturalmente in streaming per ragioni di trasparenza, così da poterne discutere direttamente. In attesa di un gentile riscontro, le porgiamo i nostri migliori saluti".

Nella lettera viene anche sottolineata dai grillini "l'incostituzionalità" dell'Italicum: "Lei - continuano i parlamentari Cinque Stelle rivolti a Renzi - ha concordato con Forza Italia una proposta di riforma, l'Italicum, che ripropone i profili di incostituzionalità del Porcellum: premio di maggioranza abnorme e impossibilità per i cittadini di esprimere la propria preferenza". Pertanto la soluzione è il 'Democratellum': "Il movimento 5 stelle .- continuano gli esponenti del M5s - nei giorni scorsi ha depositato alla Camera e al Senato la propria proposta di legge elettorale, che per semplicità riferiremo come 'Democratellum'. Si tratta di un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretta, consente l'accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole. Inoltre, prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori".

"Non si tratta infatti di un proporzionale puro - chiariscono ancora i grillini - bensì di un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi".

"Il suo impianto - concludono i pentastellati- limita la frammentazione dei partiti e avvantaggia le forze politiche maggiori. Il sistema non richiede coalizioni preelettorali e così evita che i partiti debbano annacquare la propria proposta elettorale a causa di alleanze tattiche obbligate".