Spezzo una lancia in difesa di Berlusconi l’irriducibile
SABATO, 21 GIUGNO 2014
Evitare l’accanimento, sempre. La decisione del Tribunale di Napoli che ha deciso di sottoporre ai giudici di sorveglianza di Milano quanto affermato in udienza da Silvio Berlusconi, per eventuali sanzioni o restrizioni da infliggere al condannato, non mi piace. Mi ricorda la speciale, maramaldesca attenzione riservata da certi giudici, durante gli anni di piombo, ai brigatisti irriducibili già detenuti. Che lanciavano proclami contro la giustizia borghese e ne venivano ripagati con inutili supplementi di pena.
Nulla condivido dei peraltro arcinoti giudizi di Berlusconi sulla magistratura italiana. Ma gli riconoscerei il diritto e la coerenza di fare a suo modo l’irriducibile. Senza minacciarlo di inasprimenti o supplementi di pena. Per una volta solidarizzo con lui: rinchiuderlo agli arresti domiciliari solo perché ripete le sue convinzioni sbagliate mi parrebbe un sopruso; nel mentre attendo che la giustizia ordinaria completi il suo iter.
Nulla condivido dei peraltro arcinoti giudizi di Berlusconi sulla magistratura italiana. Ma gli riconoscerei il diritto e la coerenza di fare a suo modo l’irriducibile. Senza minacciarlo di inasprimenti o supplementi di pena. Per una volta solidarizzo con lui: rinchiuderlo agli arresti domiciliari solo perché ripete le sue convinzioni sbagliate mi parrebbe un sopruso; nel mentre attendo che la giustizia ordinaria completi il suo iter.
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