POLITICA
Grillo festeggia la messa in liquidazione de L’Unità e fomenta i bassi istinti del suo popolo
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ROMA
Gran parte dei commentatori non ha un nome, ma si nasconde – in maniera oggettivamente vile - dietro pseudonimo e come foto del profilo non mostra il proprio viso ma le immagini più disparate. Dal logo del Movimento 5 Stelle alla faccia di Beppe Grillo, ma anche icone fantasy, la celebre maschera di V per vendetta, un equivocabile volto della Santanché con la bocca spalancata, particolari non meglio definiti del corpo umano su cui evitiamo volentieri di indagare.
È la “base militante” del Movimento, quella utilizzata dal comico e dal guru Casaleggio per “diffondere il verbo” postato sul famigerato blog, piattaforma ormai vetusta ma perfettamente funzionale allo scopo. Ed è bastata la notizia della messa in liquidazione de L’Unità, storico giornale del Partito Comunista Italiano e di tutte le sue declinazioni fino al PD, per fornire un succoso argomento di sfogo e per “aprire le gabbie”. Al richiamo #unitàstaiserena – ormai classico sfottò dell’era renziana – hanno risposto in migliaia, sfogando il meglio del loro repertorio.
L’eccitante iniettato nella gabbia per scatenare i più bassi istinti è sempre lo stesso: i soldi “rubati” ai cittadini – in questo caso - per pagare la stampa di regime, i famigerati finanziamenti pubblici all’editoria. Sulla moneta – specie in questi tempi di crisi – si cavalca facilmente il diffuso sentimento dell’invidia sociale e si riescono a concentrare le frustrazioni più diffuse. Grillo e il suo staff lo sanno bene e la bagarre mediatica che si crea quando vengono lanciate le “parole d’ordine” premia il loro – talvolta discutibile – lavoro.
Ad onor di cronaca, vale la pena citare alcuni dei tweet che stanno apparendo in queste ore sotto il post del leader M5S, scartando i più volgari e quelli che potrebbero apparire troppo degradanti per il genere umano.
#Unitàstaiserena presto ti seguiranno anche gli altri quotidiani organi di partito#trovateviunlavoro
#Unitastaiserena Mangiatevi due salsicce, un bicchiere di vino e non pensateci, come fate di solito.
#Unitastaiserena e adesso cosa userò per pulire i vetri senza lasciare l’alone?
#unitastaiserena buone ferie :)
…sul tema dell’#unità che finalmente chiude, per una volta che un tema mi fa godere.
l’#unità chiude e manda tutti a casa. finalmente una buona notizia, cominciavo a pensare che i cattivi vincessero
Questi alcuni dei “preziosi” contributi dei cittadini fedeli al Movimento. Ci sarebbe da dilungarsi sul valore storico della testata fondata nel 1924 da Antonio Gramsci e stampato clandestinamente sotto il regime fascista. Si potrebbero citare le firme che sono passate sulle sue colonne, Da Pavese a Calvino, da Tortorella a Spriano, da Moravia a Pasolini e potremmo continuare. E si potrebbe aprire una lunga digressione sulla crisi dell’editoria, su quanto i famigerati finanziamenti pubblici servano proprio alle testate che non hanno alle spalle i grandi colossi editoriali e di conseguenza il potere economico, garantendo quel minimo di libertà di stampa che un paese civile richiede.
I discorsi da intraprendere sarebbero tanti e complessi, ma oggi, da testata libera e indipendente quale siamo, non possiamo che manifestare la nostra solidarietà a tutti quei colleghi che rischiano di perdere il posto di lavoro e alle loro famiglie e nello stesso tempo sperare per loro e per l’Italia che non scompaia una voce storica quale è L’Unità. A chi ne invoca la chiusura, possiamo solo consigliare letture più utili e formative del blog di un comico in cerca di nuovi fan e quotidiani più attendibili rispetto a “Lercio”.
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