Caos Sel, Migliore e Fava mollano Vendola
Terremoto nel partito, scissione imminente
E altri dieci pronti ad abbracciare il Pd
Bufera all’interno di Sel. Dopo giorni di bufera il partito è ormai prossimo alla scissione. E comincia il fuggi-fuggi. L’ex capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore, e Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Antimafia, hanno comunicato oggi pomeriggio al presidente del partito, Nichi Vendola, le proprie irrevocabili dimissioni dal partito. Migliore si dice su posizioni oramai “incompatibili con l’appartenenza” a Sel.
“Una scelta dolorosa e insieme inderogabile”, scrive invece Fava, “Inderogabile per la distanza che ormai separa Sel dal suo progetto originario. La scelta congressuale e le decisioni di questi mesi ci hanno portati ad abbandonare il terreno della nostra sfida politica naturale che era quello del socialismo europeo. Abbiamo preferito una collocazione in Europa e una pratica politica in Italia di forte arroccamento identitario”.
Ma i guai per Nichi Vendola non finiscono qui. Altri dieci deputati, tra i quali Ileana Piazzoni, Nazareno Pilozzi, Guido Quaranta, Alessandro Zan e Fabio Lavagno, vorrebbero lasciare. APotrebbe esserci un primo passaggio al gruppo misto, per poi avviare un percorso unitario verso il Pd.
Ma i guai per Nichi Vendola non finiscono qui. Altri dieci deputati, tra i quali Ileana Piazzoni, Nazareno Pilozzi, Guido Quaranta, Alessandro Zan e Fabio Lavagno, vorrebbero lasciare. APotrebbe esserci un primo passaggio al gruppo misto, per poi avviare un percorso unitario verso il Pd.
Vendola ha provato a ricucire lo strappo, spiegando che “c’è il pericolo che qualche esponente vada via, non che il partito si spacchi. Le scissioni parlamentari sono altra cosa e spero che Gennaro Migliore torni sui propri passi perché gli voglio bene e l’ho considerato come un figlio”.
Si tratta solo dell’ennesima resa dei conti interna a Sel, dopo la recente diaspora di parlamentari verso il Pd, l’assemblea di sabato scorso e le fibrillanti riunioni del gruppo di Montecitorio, che hanno determinato una spaccatura tra le due anime del partito, il voto favorevole al decreto Irpef, e le dimissioni del presidente dei deputati, Gennaro Migliore.
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