mercoledì 18 giugno 2014

E' inutile rilevare che pagano sempre gli stessi.

La crisi per i ricchi italiani è già passata, sono 200mila come nel 2007

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RICCHI
Crisi archiviata per i Paperoni 'made in italy'. In base al 'World wealth report' di Cap Gemini e Rbc, la penisola nel 2013 contava 203 mila 'High net worth individual', ovvero persone che possiedono asset da investire per almeno 1 milione di dollari.
L'aumento - scrive l'agenzia Radiocor - è del 15,6% rispetto ai 176 mila del 2012 e riporta l'Italia vicino ai livelli ante-crisi, ovvero i 208 mila paperoni che la popolavano nel 2007 (crollati a 163mila l'anno dopo), garantendole di mantenere il decimo posto nella classifica planetaria della categoria, dietro all'Australia e davanti alla corea del sud e all'Olanda. Gli ultra-hwni, cioè i super-ricchi che possono contare su asset per oltre 30 milioni di dollari, in Italia sono invece circa 3.000,
L'1,5% del totale degli hwni, una percentuale doppia rispetto alla media europea (0,7%, pari a un totale di 27.000 Persone). A scorrere il contesto dello scorso anno, l'aumento dei Paperoni appare principalmente legato alla performance di borsa (+16,9% nell'anno), mentre pil (-1,9%) e prezzi degli immobili (-6,4%) hanno inciso negativamente. Come hanno spiegato andrea falleni, financial services leader di cap gemini italia e claudio trecate, delivery director banking, alla presentazione del rapporto, all'aumento dei paperoni in italia ha contribuito un altro fattore di rilievo: il rientro di asset 'scudati' che è continuato anche lo scorso anno.
Per altro, gli hwni della penisola si segnalano anche per l'importanza che danno all'impatto sociale delle loro ricchezze. Il rapporto li colloca sotto questo aspetto all'undicesimo posto globale, primi in europa, in una classifica dominata dai paesi emergenti, india, Cina e Indonesia in testa.

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