Movimento 5 stelle europarlamento: la battaglia dei grillini per non sedersi a destra nell'emiciclo
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L'incubo di essere etichettati come un movimento di destra. Gli uomini di Beppe Grillo all'europarlamento stanno lottando con le unghie e con i denti per respingere al mittente le accuse di xenofobia rivolte agli altri membri del gruppo Edf, la formazione guidata da Nigel Farage nella quale sono confluiti.
E se è vero che le liturgie della politica hanno un peso specifico nell'era della comunicazione globalizzata, uno degli obiettivi degli europarlamentari a 5 stelle è quello della collocazione nell'emiciclo di Strasburgo. Non all'estrema destra, dove finora si sono seduti gli uomini dell'Ukip, ma al centro, tra il Ppe e il Pse e vicino ai liberali dell'Alde.
"Non voglio passare tutta la legislatura a spiegare a giornali e televisioni che con la destra non c’entriamo niente - spiega Ignazio Corrao, capodelegazione M5s, al sito Eunews - Cosa devo fare, cominciare a venire in Aula con la maglietta di Che Guevara?”. Poi annuncia: “Ho cominciato una battaglia per poterci spostare al centro, vicino all’Alde”. La partita non è semplice, poiché la decisione spetta alla conferenza dei presidenti di gruppo, che difficilmente concederanno il nulla osta alla richiesta.
A cercare di rassicurare l'opinione pubblica italiana è intervenuto oggi proprio Farage. Io e Grillo siamo d'accordo su molti temi - ha spiegato al Mattino - Il gruppo politico che abbiamo formato insieme è un matrimonio aperto, un'unione di convenienza che darà una base ai vari partiti al suo interno permettendo loro di lavorare in modo efficace all'interno del Parlamento europeo".
Il leader dell'Ukip annuncia un prossimo cambio di nome per la formazione euroscettica: "I parlamentari Cinque Stelle mi hanno chiesto di cambiare il nome del gruppo politico dentro il Parlamento europeo e io sono stato contento di acconsentire, mi auguro che le parole Democrazia Diretta vengano inserite nella nuova denominazione".
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