Lavoro, il piano Poletti in vigore da gennaio: "Resta l'articolo 18"
Il sottosegretario Bobba: in arrivo un codice che sostituirà anche lo Statuto dei lavoratori
di PAOLO GRISERI
ROMA - A gennaio il piano Poletti per il lavoro diventerà operativo. I tempi parlamentari dicono che la riforma del sistema dei contratti potrà andare in porto entro fine anno e, contemporaneamente, potranno essere pronti i decreti legislativi che applicano concretamente il nuovo sistema.
"Poi - rivela il sottosegretario Luigi Bobba - partirà quell'opera di riforma e semplificazione delle leggi sul lavoro, compreso lo Statuto dei lavoratori, alla quale ha recentemente accennato lo stesso Presidente del Consiglio". Una riscrittura che in molti casi potrà ricalcare la proposta di Scelta civica (primo firmatario Pietro Ichino) presentata con due distinti disegni di legge a luglio e agosto 2013 e che va sotto il nome di Codice del lavoro.
La prima parte del piano Poletti è stata anticipata a maggio con la riforma dei contratti a tempo determinato. L'obiettivo del governo era quello di ridurre il ricorso ai Co. co. pro. e alle false partite Iva che nascondono spesso rapporti di lavoro subordinato. I tre anni di contratto a tempo determinato con cinque proroghe massime sembrano aver creato qualche effetto significativo a soli tre mesi dal varo: "Ci risulta - dice Bobba - che in questi novanta giorni i contratti a tempo determinato siano aumentati del 7,6 per cento mentre quelli di apprendistato si siano incrementati del 3,4". Contemporaneamente si sono registrate lievi flessioni per partite Iva e Co. co. pro.
"Poi - rivela il sottosegretario Luigi Bobba - partirà quell'opera di riforma e semplificazione delle leggi sul lavoro, compreso lo Statuto dei lavoratori, alla quale ha recentemente accennato lo stesso Presidente del Consiglio". Una riscrittura che in molti casi potrà ricalcare la proposta di Scelta civica (primo firmatario Pietro Ichino) presentata con due distinti disegni di legge a luglio e agosto 2013 e che va sotto il nome di Codice del lavoro.
La prima parte del piano Poletti è stata anticipata a maggio con la riforma dei contratti a tempo determinato. L'obiettivo del governo era quello di ridurre il ricorso ai Co. co. pro. e alle false partite Iva che nascondono spesso rapporti di lavoro subordinato. I tre anni di contratto a tempo determinato con cinque proroghe massime sembrano aver creato qualche effetto significativo a soli tre mesi dal varo: "Ci risulta - dice Bobba - che in questi novanta giorni i contratti a tempo determinato siano aumentati del 7,6 per cento mentre quelli di apprendistato si siano incrementati del 3,4". Contemporaneamente si sono registrate lievi flessioni per partite Iva e Co. co. pro.
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