martedì 19 agosto 2014

Perché i veri incivili in questo paese sono i club. Pensare che abbiamo persone perbene come Vialli e Mancini e tanti altri ancora che saprebbero come far funzionare bene le federazione calcio. Non vanno bene. Certo, chi ha imparato all'estro in Italia non vale niente.

Tifo e discriminazione territoriale 

Abolite le sanzioni, non l’inciviltà

di Mario Sconcerti

shadow
La nuova Federcalcio, alla sua prima riunione ufficiale, ha abolito la squalifica delle curve per discriminazione territoriale. In parole povere, i cori contro gli avversari, contro i giocatori, gli striscioni che invitano qualche vulcano a lavare col fuoco la differenza di fede, non costituiscono più un illecito e non sono più punibili con la chiusura di tutto il settore. Si andrà adesso di ammenda in ammenda, sempre un po’ più alte, ma in pratica sempre e soltanto multe.
Cosa c’è dietro questa decisione? E soprattutto, è giusta? Da un punto di vista morale no, è una grande sconfitta. Si aumenta per gli ultrà il diritto all’offesa. È come se nel codice penale sparisse il reato di diffamazione. Il pericolo che una partita diventi un’offesa a cielo aperto è francamente alto. Dall’altra parte c’è una giustizia restituita a tutte le migliaia di spettatori che avevano pagato il biglietto o erano abbonati, non avevano colpe e si ritrovavano fuori dallo stadio per il vandalismo orale e scritto di qualche decina di incontinenti. Un problema che lo scorso campionato si presentò diverse volte creando danni alla gente normale, alle società che erano oggettivamente responsabili, e altro lavoro alle forze dell’ordine.
La giustificazione ufficiale di questa retromarcia è che questo tipo di reato sportivo non è in linea con le leggi internazionali. Esiste in pratica soltanto in Italia. L’Europa non gradisce che i danni di pochi siano pagati da tutti. Preferisce si prendano i colpevoli. Ma noi ai colpevoli diamo al massimo un Daspo (la proibizione di tornare per qualche tempo allo stadio) che poche volte siamo in grado di gestire. Ormai i condannati sono migliaia, aspettarli la domenica in un commissariato è quasi impossibile. Così, per eliminare i fastidi della cura, abbiamo eliminato la malattia. Offendersi avrà un costo, ma si potrà. E a pagare non saranno i colpevoli. La multa andrà alle società. C’è in questa specie di giustizia il rumore forte di un’inciviltà profonda , non più arginabile, che appartiene a tutto il Paese. Un arrendersi alla cultura del male perché il male è diventato maggioranza. Si abbassano le pene non per combatterlo, ma per poterci convivere.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...