Nuovo blocco ai salari degli statali, i sindacati: "Smentire o clima incandescente"
"Un nuovo blocco biennale dei salari nella Pa sarebbe inaccettabile". Così la Cgil bolla subito l'idea che si fa strada nei corridoi del Tesoro: congelare ancora le retribuzioni ai dipendenti pubblici per rimpolpare la spending review. E sulle pensioni: "Pazienza finita, ci mobiliteremo"
MILANO - "C'è da augurarsi che sia una bubbola agostana. Un nuovo blocco biennale dei salari nella #PA sarebbe inaccettabile". La Cgil decide di utilizzare il cinguettio del suo profilo Twitter per prendere una netta posizione: boccia le ipotesi di stampa una nuova proroga per altri due anni del blocco degli stipendi degli statali, mossa che dovrebbe garantire tra i 4 e i 5 miliardi di risparmi. Il tutto mentre il braccio del sindacato dedicato ai pensionati torna a tuonare contro l'idea di far scattare un prelievo di "equità" sulle pensioni retrubitive che hanno avuto un trattamento ben migliore rispetto a quelle attuali: "E' il momento di lasciare in pace i pensionati, che hanno perso il 30% del potere d'acquisto negli ultimi 15 anni, grazie alle manovre dei vari governi", dice il segretario generale Spi Cgil, Carla Cantone. E aggiunge: "Ci mobiliteremo, la pazienza è finita".
A stretto giro arriva anche la posizione unitaria dei rappresentanti dei lavoratori. "Attendiamo una smentita da parte del Presidente Renzi e della Ministra Madia", scrivono Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, in una nota. "Continuare a pensare che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del Contratto nazionale è un errore madornale; una ricetta, non solo ormai improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il
governo dei conti pubblici. Ci vuole tanto a capire che se negli ultimi quattro anni, a fronte di un sensibile calo dei dipendenti e della spesa per personale e redditi da lavoro, la spesa pubblica aumenta, fino a sfuggire a ogni controllo rispetto al Pil, il punto non è lì? E' troppo complicato comprendere che le scelte di 'continuità' del Governo Renzi, rispetto a quelli precedenti, sulla pubblica amministrazione sono semplicemente sbagliate?" domandano i sindacalisti al presidente Renzi e al ministro Madia. Dopo aver chiesto nuovamente una presa di posizione ufficiale, i sindacati chiudono: "E' del tutto evidente che la reazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici sarà fortissima e che la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva avverrà in un clima incandescente".A stretto giro arriva anche la posizione unitaria dei rappresentanti dei lavoratori. "Attendiamo una smentita da parte del Presidente Renzi e della Ministra Madia", scrivono Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, in una nota. "Continuare a pensare che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del Contratto nazionale è un errore madornale; una ricetta, non solo ormai improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il
La reazione veemente deriva dal fatto che, secondo alcune indiscrezioni, nelle stanze del Tesoro si starebbe vagliando il più ampio ventaglio di soluzioni necessarie a incassare quei 16-17 miliardi di spending review necessari per il prossimo anno, questione che diventa sempre più stringente alla luce del debolissimo ciclo economico. In quest'ottica sono molti quelli che pensano che sia ormai impossibile agire senza mettere mano alle pensioni o agli statali, anche se il premier Renzi ha fatto capire che non sono all'ordine del giorno del governo.
Eppure una delle ipotesi che si va tastando è proprio quella di estendere il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, ormai al palo dal 2010, per altri due anni. Da quando è entrato in vigore, il congelamento ha portato oltre 11 miliardi di risparmi alle casse pubbliche, ricavati a fronte di un impoverimento di fatto dei 3,3 milioni di dipendenti della Pa che hanno visto - in media - ridursi il valore del salario reale di quasi 15 punti percentuali. La mossa successiva del governo Letta, che ha anche esteso il blocco del turn-over fino alla fine del 2018, ha garantito altri 5 miliardi di risparmi. La stessa Cgil, in calcoli precedenti, aveva sottolineato come il sacrificio sia finora ammontato a circa 4mila euro a testa.
Anche i sindacati autonomi Sap, Sappe, Sapaf e Conapo, rappresentanti dei settori della sicurezza (Polizia di Stato, penitenziaria, Forestali e Vigili del Fuoco) entrano a gamba tesa sui progetti dell'esecutivo: "L'ipotesi relativa alle intenzioni del governo di voler prorogare per altri due anni il blocco delle retribuzioni è inaccettabile, pericolosa e ridicola. Soprattutto, cozza in maniera fragorosa con le roboanti dichiarazioni che i titolari del Viminale e della Difesa hanno rilasciato nelle settimane scorse, promettendo e quasi garantendo il superamento del tetto stipendiale che, in misura maggiore rispetto al pubblico impiego, penalizza le donne e gli uomini in divisa". Il Codacons, dal canto suo, parla di ricorso al Tar qualora le misure venissero effettivamente messe in campo.
Nessun commento:
Posta un commento