sabato 23 agosto 2014

Riceviamo e pubblichiamo. Se ci togli i sindacati dalla scuola e rafforzi l'autonomia forse riusciamo a cambiare la scuola italiana. Se poi elimini la burocrazia regionale ed i soldi li metti nelle scuole certamente tutto funzionerà meglio. Se poi si riuscisse veramente a premiare i migliori che sono quelli non indicati dai sindacati avremmo la scuola migliore al mondo.

Matteo Renzi, riforma della scuola: "Il 29 agosto vi stupirò"

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MATTEO RENZI
Ansa
"Sulla scuola stiamo lavorando, e seriamente, con il ministro Giannini e con la sua squadra. E il 29 agosto presenteremo una riforma complessiva che, a differenza di altre occasioni, intende andare in direzione dei ragazzi, delle famiglie e del personale docente che è la negletta spina dorsale del nostro sistema educativo". Lo dice il premier Matteo Renzi in un'intervista al settimanale Tempi: "il 29 agosto vi stupirò", assicura.
"Non è affatto vero", per il premier, che la scuola "sia un problema, ma un asset strategico del nostro Paese, che va valorizzato e messo in sicurezza. In ogni caso la sfida educativa è la mia priorità. Tra dieci anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i funzionari degli uffici studi delle banche o i politici di Montecitorio; l'Italia sarà come l'avranno fatta le maestre, i maestri, gli insegnanti".
Basta con la logica del piagnisteo e basta con le grandi scelte fatte dai soliti che frequentano i salotti buoni. Renzi, intervistato dal settimanale Tempi, si dice "molto soddisfatto che prima della pausa estiva siamo riusciti ad approvare il nuovo Senato e il decreto sulla Pubblica amministrazione che è l'inizio di un cambio di prospettiva per un Stato che stia accanto e non contro i cittadini". Il presidente del Consiglio sottolinea quanto fatto dal suo esecutivo che ha cominciato "a rispondere alle difficoltà economiche delle famiglie" e a fornire risposte a chi ha difficoltà ("col decreto sul lavoro abbiamo salvato migliaia di posti a rischio").
Il premier risponde alle critiche sugli 80 euro: "Vedo che ancora c'è chi ritiene che gli 80 euro mensili e per sempre a 11 milioni di persone non siano utili. Così come chi dice che tagliare l'Irap del 10 per cento alle imprese è troppo poco.
Il solito vizio italiano. Certo, si può sempre fare di più, ma noi siamo i primi ad aver fatto il più imponente taglio strutturale delle tasse e la più grande operazione di redistribuzione della ricchezza da decenni e che sarà confermata anche nei prossimi anni. E spero allargata".
Secondo Renzi occorre "passare dalla logica del piagnisteo a quella della proposta. E toglierebbe il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova".

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