Iraq, controffensiva delle forze curde Peshmerga: riconquistate tre città
La controffensiva delle forze curde Peshmerga, sostenuta dai raid aerei americani, contro l’avanzata dei jihadisti dello Stato Islamico ha portato i curdi alla riconquista di tre cittadine nel nord dell’Iraq.
Secondo i media locali e quanto riferisce Al Jazira, si tratta delle città di Tel Skuf, Ashrafia e Batnaya.
Si apprende che al momento stanno proseguendo i combattimenti e che Peshmerga stanno tentando di riprendere il controllo della città di Tal Kif ma anche sul fronte della diga di Mosul.
Secondo il Pentagono, i caccia americani hanno condotto 14 nuovi raid aerei contro i jihadisti vicino alla diga di Mosul.
Gli americani stanno intensificando i raid che sono stati condotti con successo anche con dei droni: sono stati danneggiati e distrutti dieci vettori blindati, sette Humvees, due veicoli armati e un checkpoint dell’Isis.
Il Pentagono ha poi ricordato che i raid sono mirati a sostenere gli sforzi per gli aiuti umanitari e a proteggere il personale americano a Irbil.
Gli americani stanno intensificando i raid che sono stati condotti con successo anche con dei droni: sono stati danneggiati e distrutti dieci vettori blindati, sette Humvees, due veicoli armati e un checkpoint dell’Isis.
Il Pentagono ha poi ricordato che i raid sono mirati a sostenere gli sforzi per gli aiuti umanitari e a proteggere il personale americano a Irbil.
Alcuni funzionari curdi hanno confermato alla Bbc che le forze curde dei peshmerga hanno ricatturato la parte orientale della diga di Mosul.
Come riporta Adnkronos , l’ex ministro degli Esteri iracheno, il curdo Hoyshar Zebari, i peshmerga incontrano “una fiera resistenza con bombe sul ciglio della strada e attentatori suicidi”, ma stanno avanzando per liberare la diga. Il prossimo obiettivo, ha agiunto, è ripulire la piana di Ninive “per permettere il ritorno delle minoranze”.
Come riporta Adnkronos , l’ex ministro degli Esteri iracheno, il curdo Hoyshar Zebari, i peshmerga incontrano “una fiera resistenza con bombe sul ciglio della strada e attentatori suicidi”, ma stanno avanzando per liberare la diga. Il prossimo obiettivo, ha agiunto, è ripulire la piana di Ninive “per permettere il ritorno delle minoranze”.
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