ROMA - La giustizia diventa terreno di un nuovo aspro scontro tra il Movimento 5 Stelle e il governo. Il movimento conferma che non parteciperà all'incontro previsto per oggi con il ministro della Giustizia Andrea Orlando sui temi della riforma allo studio del governo e attacca duramente Matteo Renzi sostenendo di provare "un senso di ribrezzo nel constatare che un presidente del Consiglio possa ancora scendere a patti con Berlusconi sulla giustizia". Interpretazione avvalorata anche dalla Lega. Della riforma, spiega il capogruppo del Carroccio in Commissione Giustizia alla Camera Nicola Molteni, "ne capiremo di più non al Consiglio dei ministri del 29 agosto, ma quando Renzi vedrà Berlusconi".

Parole, quelle del M5S, alle quali il premier risponde con sarcasmo, facendo proprio un tweet del presidente del Pd Matteo Orfini: "E i grillini rifiutano il confronto sulla riforma della Giustizia... Coi terroristi bisogna interloquire ma guai farlo con il governo...". Un evidente riferimento alle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dal deputato Alessandro Di Battista in merito al conflitto iracheno.

La replica del premier ha spinto però il parlamentare grillino Luigi Di Maio a rilanciare. "Vorrei dire a Renzi - scrive in un blog - che noi con i terroristi non abbiamo mai avuto niente a che fare. E non accettiamo lezioni da un presidente del Consiglio condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti che sta facendo le riforme con il condannato in via definitiva per frode fiscale Berlusconi, quello delle 'cene eleganti' con le minorenni, quello che negli ultimi 20 anni ha messo mano alla giustizia esclusivamente per salvare gli affari suoi: ricordate la depenalizzazione del falso in bilancio? Solo quel provvedimento vergognoso dovrebbe consigliare di stare lontani da questo individuo".

Più nel merito la risposta al M5S del ministro Orlando. "Non facciamo accordi più o meno segreti con nessuno: esiste una maggioranza che fa delle proposte e che si confronta con tutti", afferma il Guardasigilli. "Mi auguro questo passaggio non comprometta la possibilità di proseguire la discussione con tutte le forze politiche. Mi spiace - prosegue - per le parole usate dai 5 Stelle perché l'incontro che avevamo tenuto aveva dato degli spunti di cui abbiamo tenuto conto: mi riferisco in particolare al contrasto alla criminalità economica e alla giustizia civile. Le proposte che erano emerse in quell'occasione sono infatti state ritenute integrabili con le nostre".

In una lettera aperta rivolta al ministro della Giustizia e pubblicata sul blog di Beppe Grillo i membri M5S della commissione Giustizia di Camera e Senato scrivono di essere contrari ad "incontri di facciata" e a quella che definiscono una "chiacchierata ferragostana sul più e il meno". Tornando al merito della riforma della giustizia, nel documento postato dai grillini si legge: "Gentile ministro Orlando con questa lettera le spieghiamo, punto per punto, perché non parteciperemo all'incontro di oggi. In primo luogo, siamo in presenza di un tipico caso, da parte sua, di scortesia istituzionale. Aspettavamo da ben 7 giorni (dal 13 agosto) - lamentano i 5 stelle - una risposta ad una nostra mail, reiterata il 18 agosto, in cui le chiedevamo, prima dell'incontro, di conoscere più dettagliatamente i contenuti dello stesso, giacchè non siamo disponibili ad una chiacchierata ferragostana sul più ed il meno. Abbiamo già avuto occasione di confrontarci su quelle che per noi sono le vere priorità in tema di giustizia per il nostro paese. Le abbiamo portato a giugno le nostre proposte in materia di anticorruzione".

"Ci siamo incontrati a inizio agosto per discutere di processo civile, penale e norme contro la criminalità economica. Da allora - accusano ancora i 5 Stelle - il silenzio, a parte le interviste sui giornali giusto per dare l'impressione che qualcosa si stava muovendo. Siamo contrari agli incontri 'di facciata' al chiuso delle stanze, riteniamo che in Italia la giustizia necessiti di un impegno serio e trasparente". Nel merito i grillini spiegano che "è evidente a tutti che, dopo il patto del Nazareno, la lotta alla criminalità e, più in generale, la giustizia penale, siano scivolate all'ultimo posto delle priorità del governo".

A poche ore dal previsto incontro con le opposizioni, si è rivolta al ministro anche Forza Italia. "Ci auguriamo che il governo abbia un approccio deciso al tema della giustizia: una 'riformetta' non servirebbe a nulla se non a perpetrare tutte le disfunzioni attuali", afferma in una nota la deputata Stefania Prestigiacomo. "Troppi imprenditori - aggiunge l'ex ministro - e troppi lavoratori soffrono oggi l'incertezza della giustizia civile, spesso caratterizzata da decisioni che arrivano dopo anni e anni, mentre le attività vengono di fatte bloccate in attesa del giudizio: è una situazione che non è più tollerabile, a maggior ragione in questo periodo di forte crisi che il nostro paese si trova a fronteggiare".

Forza Italia è l'unico partito delle opposizioni che ha scelto di incontrare il guardasigilli. Oltre al Movimento 5 Stelle hanno deciso di disertare la riunione presso gli uffici di via Arenula anche i parlamentari di Sel e quelli della Lega Nord. Quest'ultima si definisce senza mezze parole "incazzata". "Non siamo andati perché siamo incazzati. Non delusi da questi 14 mesi, ma incazzati neri", dice ancora Molteni.