Carlo Sibilia, il referendum sull’invio di armi ai curdi e lo scudo salva Dibba
Continua netta la linea del Movimento 5 stelle sulla questione irachena: «Se fossimo stati al governo noi, non si sarebbe arrivati a questo punto»
«CON NOI AL GOVERNO NON SI SAREBBE ARRIVATI A TALE PUNTO» - Una specie di “provocazione”, portata però avanti con una convinzione: «Se fossimo stati al governo noi, non si sarebbe arrivati a questo punto. Avremmo cercato di influenzare i processi nella regione gia’ a giugno, quando si capiva benissimo che l’escalation avrebbe portato a questo. Invece oggi andiamo dietro agli americani, che in Medio Oriente, negli ultimi dieci anni, hanno commesso errori giganteschi».
NON TOCCATE DIBBA - La difesa a Di Battista e alla posizione in merito alla questione irachena è continuata anche questo pomeriggio quando Sibilia stesso ha accostato i concetti del collega della Camera a quelli fatti un tempo da Giulio Andreotti. Un modus operandi che oggi va avanti anche sul blog di Grillo per bocca di Aldo Giannuli. «Alessandro Di Battista è stato coperto di insulti per il suo post a proposito dell’Isis: l’accusa corrente è quella di ‘sdoganare terrorismo ed Isis’ aprendo la strada ad un riconoscimento del ‘Califfato’. Avendo letto due volte il pezzo di Di Battista mi sono reso conto che ci sono molte forzature in queste reazioni basate spesso su estrapolazioni di frasi dal loro contesto». «Qui – ha concluso in un lungo post – invece nessuno delle altre forze politiche si è sentito in obbligo di entrare nel merito delle questioni, ritenendo del tutto sufficiente il solito linciaggio del grillino per una frase o una parola. Il che fa capire come la politica estera sia una cosa troppo seria per farla trattare a questa classe politica».
Nessun commento:
Posta un commento