Mario Macalli, vice presidente FIGC, sugli stranieri nel calcio
Parlando della possibilità dell'arrivo di investitori stranieri, ha detto che preferisce trattare «con un italiano» specie se «parla dialetto»
Mario Macalli, 77 anni, da quasi 40 negli organismi di governo del calcio italiano, è il nuovo vicepresidente della FIGC ed è presidente della Lega Pro. Macalli ha dato oggi un’intervista a una radio locale romana (Tele Radio Stereo 92.7) in cui ha espresso la sua opinione sulla situazione del calcio italiano. Quando il giornalista gli ha domandato se vista la situazione economica di molte squadre non sia il caso di accogliere in Italia imprenditori seri e capaci a prescindere dalla loro nazionalità, come accaduto con l’Inter e la Roma, Macalli ha risposto che preferisce trattare con gli italiani.
Ma allora perché a parte Roma e Inter gli investitori stranieri non prendono in considerazione l’Italia quando vogliono comprare un club?
E meno male! Ma chi li vuole gli stranieri, che non hanno portato le società che hanno acquistato all’estero a una pulizia di bilanci. Arrivano in Inghilterra, in Spagna, in Francia, si indebitano a tal punto da dover vendere tutto. Io sono per i Brambilla, per gli Esposito, per gli italiani. E non per investitori che non parlano italiano, che non si sa da dove facciano provenire i soldi, che poi spariscono.Lei però è per italiani che non hanno finora gestito i club in modo perfetto. Molti club gestiti da italiani continuano a fallire. Servono forse imprenditori seri a prescindere dalla nazione di provenienza?
Non dico che all’estero siano tutti manigoldi. Ma che preferisco trattare con un italiano, meglio ancora se parla in dialetto. Con chi parla la mia lingua.Ma l’esempio di Pallotta e Thohir è evidente: imprenditori e investitori stranieri che hanno aiutato i club rilevati….
Loro portano soldi di istituti di credito che a me non danno. Basta leggere i bilanci.Dai bilanci letti non risulta essere proprio così….
Io guardo la modalità di acquisto. Per esempio la Roma aveva una situazione disastrosa quando gli americani l’hanno comprata. Perché c’era un presidente italiano che si era rovinato per arrivare a risultati perché si doveva vincere a Roma anche la coppa del nonno. Perché agli italiani non viene concessa la possibilità di ottenere quello che invece si concede agli stranieri.
Mario Macalli è presidente della Lega Pro dal 1997 ed è stato nominato vicepresidente della FIGC dal nuovo presidente, Carlo Tavecchio, eletto lo scorso 11 agosto. Nelle settimane precedenti alla sua elezione Tavecchio era stato criticato per alcune frasi ritenute offensive nei confronti degli stranieri. Durante un’assemblea della Lega Nazionale Dilettanti, aveva dichiarato:
Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che “Opti Pobà” [nome inventato per un presunto giocatore africano] è venuto qua, che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così
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