Guerra fra Renzi e i sindacati. Angeletti: “Premier rischia fine di Letta e Monti”
“Non vorrei correre il rischio di ripercorrere la strada degli ultimi due anni: si rinviano le cose da fare e si rastrellano miliardi nei luoghi usuali come pubblici dipendenti e previdenza e, come con Monti, dopo 4-5 mesi si capisce che mancano i soldi, che la ripresa non arriva. Si va a elezioni anticipate cercando un nuovo Renzi che faccia davvero le riforme”. Luigi Angeletti, segretario della Uil, avverte il premier Matteo Renzi. In un’intervista al Quotidiano Nazionale il leader Uil sottolinea che per l’esecutivo del segretario dem sono molto alte le probabilità di un naufragio. Così come accaduto ai governi Letta e Monti, dissolti nel nulla alla prova della tenuta dei conti pubblici. La strada della crescita non passa solo attraverso i tagli ma anche attraverso le riforme, puntualizza Angeletti. Solo ieri, il Presidente Renzi in un’intervista al Tg5 aveva liquidato, con una battuta, l’atteggiamento oltranzista dei sindacati: “Se i sindacati hanno voglia di avere un autunno caldo, facciano pure. Già l’estate non è stata granché, se finalmente in autunno c’è un po’ di caldo siamo tutti più contenti”, aveva chiarito Renzi smentendo ogni ipotesi di nuove tasse.
Mon si è fatta attendere la replica di Luigi Angeletti, per il quale “il 2015 sarà peggiore del 2014″. Le priorità sono “quelle che dice lo stesso governo: giustizia civile, semplificazioni, sburocratizzazione. E seria revisione della spesa. Occorre accorpare le 7 mila società para pubbliche” , avverte il numero uno della Uil. “A Renzi voglio dire una cosa: ha davanti a sé solo qualche settimana per fare le riforme. Deve pensare alle riforme non alla manovra. La storia del deficit al 3% fa sorridere. Voglio vedere se la Commissione Ue ha il coraggio di mettere sul banco degli imputati l’Italia se va oltre”. “Dobbiamo dimostrare – insiste Angeletti – che facciamo sul serio. I risultati non saranno immediati, ma nessuno farà caso al fatto che abbiamo sforato il 3% se diventiamo un Paese normale”.
SINDACATI-PREMIER, BONANNI “RENZI NON FACCIA IRONIA” - “Io non sono per un autunno caldo fatto di scioperi. Sono per un autunno caldo fatto di informazione costante, cruda, spietata nei confronti dei cittadini e proteste di sabato e di sera. Però il presidente del Consiglio farebbe bene a non ironizzare, perchè la situazione è molto grave”, dice a Radio Vaticana il leader della Cisl,Raffaele Bonanni, secondo quanto riporta un comunicato. E su Renzi aggiunge: “Se vuole una collaborazione noi gliela diamo, perché, si è visto, non ce la fa ad aggredire i comuni e le regioni che sono i suoi sodali. Lì, ancora, c’è una spesa inefficiente, da ruberie che nessuno ha fermato. Non c’è nulla da ironizzare: basta con il teatrino, è ora di lavorare insieme”. Le rassicurazioni del Governo? “Non so se dovremmo prendere in considerazione: State sereni su pensioni, su stipendi. Sappiamo già come è andata a finire in altre occasioni” risponde il segretario generale della Cisl. Che aggiunge: “Il fatto di tagliare le tasse va bene, solo che ci sono due problemi: non sono 80, ma sono 54 euro medi; in più non sono strutturali come lo sono i prelievi, sono una tantum, sono un bonus semestrale. Ancora, mentre si dava questo bonus semestrale, i comuni hanno raddoppiato le tasse. È stata una partita di giro in perdita per lavoratori e pensionati. Ora serve dare corso ad un lavoro di perfezionamento della produttività, di sistema e di produzione in Italia. E il sindacato in questo può essere di grande aiuto, ma ci vuole una collaborazione tra tutti”.
Carmela Adinolfi
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