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ROMA - Di attacchi e battute nei confronti dei sindacati, Renzi non ne ha fatti mai mancare. Quello di oggi è sicuramente uno dei più duri: "Invidio molto quelli che passano il tempo a organizzare gli scioperi. Mi riferisco ai sindacalisti, non ai lavoratori. Se il loro obiettivo è organizzare gli scioperi fanno benissimo a farli. Io mi occupo di far lavorare le persone, visto che abbiamo una disoccupazione pazzesca". Il premier è intervenuto in radio, a Rtl 102.5, il giorno dopo la conferma dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil, con la Cisl che invece parteciperà solo a quello del pubblico impiego. E, come prevedibile, è arrivata immediatamente la replica secca della leader Cgil, Susanna Camusso: "Il problema ormai sempre più evidente del presidente del Consiglio è che lui dialoga solo con chi gli dà ragione e non si pone invece il problema che se i lavoratori hanno riempito la piazza il 25 ottobre a Roma, e se continua la mobilitazione forse bisognerebbe ascoltare le ragioni di quel disagio nel mondo del lavoro e dare risposte positive", ha detto, confutando che il premier si preoccupi di creare lavoro: "Se fosse vero che il governo ha intenzione di creare posti di lavoro - ha aggiunto -  le norme che ci sono nella legge di stabilita'" sarebbero "tutte diverse, ad esempio di conferma e stabilizzazione dei posti di lavoro". E ha concluso che se davvero il premier volesse favorire l'occupazione, "non distribuirebbe fondi a pioggia alle imprese, ma li vincolerebbe alle assunzioni...Noi siamo pronti a confrontarci, mi
pare sia il governo che scappa ogni volta che c'è da discutere delle condizioni dei lavoratori".

Le "ragioni inventate" degli scioperi. "Anziché passare il tempo a inventarsi ragioni per fare gli scioperi - ha detto Renzi - io mi preoccupo di creare posti di lavoro. Per chi vuol far sciopero nutro profondo rispetto, perché si tratta di un diritto costituzionale garantito, ma noi metteremo tutte le energie nel creare occasioni di lavoro. Se poi quelli che non hanno mai scioperato in passato scioperano oggi, beh... Contenti tutti. A quelli che dicono che bisogna occupare le fabbriche, noi diciamo che vogliamo riaprirle".

"Il paese è diviso in due - ha detto ancora Renzi - tra chi si rassegna e chi va avanti. Ma chi oggi in Italia continua a tener duro sta ottenendo risultati. In giro per il mondo c'è una incredibile fame d'Italia. Io non mi rassegno, piaccia o non piaccia a chi fa gli scioperi, ai sindacalisti, ai gufi...". Poi un affondo diretto contro la leader della Cgil, Susanna Camusso: "Salvini e Camusso sono due facce stessa medaglia, sono dei leader della protesta. Io li rispetto ma non posso permettermi la protesta, io sono quello che ci prova".

Jobs act e fiducia. Il premier torna poi su uno dei nodi più delicati per il governo nelle prossime settimane: la riforma del lavoro: "Siamo pronti a mettere la fiducia sul Jobs act se servisse, lo valuteremo al momento giusto, a ieri sembrava non vi fosse bisogno di mettere la fiducia. Vedremo". Poi assicura: "Siamo pronti con i decreti attuativi, arriveranno in 30 giorni" dall'approvazione delle delega: "Saremo rapidissimi". Intanto arriva il via libera della commissione Lavoro della Camera al Jobs act con modifiche rispetto al testo approvato in Senato. Dopo aver terminato ieri l'esame degli emendamenti, la commissione ha oggi votato il mandato al relatore, Cesare Damiano, a riferire in Aula. Il provvedimento approda quindi davanti all'Assemblea domani e resta in piedi l'ipotesi fiducia. Il via libera è previsto per mercoledì 26 novembre. Essendo stata modificata da Montecitorio, la delega tornerà a Palazzo Madama per l'ok definitivo.

Giustizia e caso Eternit. Poi un lungo passaggio sulla sentenza Eternit: "O una vicenda come Eternit non è un reato ma se è un reato ed è prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione". E ancora: "Non è possibile su alcune vicende avere regole che col tempo fanno saltare la domanda di giustizia, perchè ci sono dei dolori che non hanno tempo", sottolinea Matteo Renzi in un'intervista a Rtl. "Dobbiamo far sì che i processi siano più veloci e non ci sia modo di chiudere la partita più velocemente perchè è passato tanto tempo come se le domande di giustizia venissero meno. No, non vengono meno". Concetto poi ribadito in un tweet.

Poi affronta il tema della riforma del Csm:  "Un magistrato deve far carriera perchè bravo, non perchè iscritto a una corrente. Questo riguarderà nelle prossime settimane e mesi anche il modello con il quale vogliamo riformare il Csm, di cui parleremo con gli addetti ai lavori".

Regionali, no a lettura nazionale. Sulla sfida delle regionali di domenica, dice: "Sulle regionali in Emilia romagna e Calabria qualcuno vuole fare un test di come stanno i partiti, a me va bene: vinciamo noi, anche se non lo dovrei dire.... Se domenica vogliono dire come sta il pd sarò felice, ma non darei una lettura nazionale" del voto, "e non la darò io stesso se, come spero, vinciamo".

Con Conte sulla nazionale. Infine, una parentesi sullo sport. Apre sulla candidatura italiana per le Olimpiadi del 2024: "A me colpì molto monti quando disse che le olimpiadi erano un progetto troppo grande per l'Italia. Io penso che non c'è nessun progetto troppo grande per l'Italia". E ancora: "Noi siamo impegnati nella riforma del fisco, del lavoro della pubblica amministrazione. Se riusciamo a fare queste riforme, che paura volete che abbia nei confronti di un grande ambizioso obiettivo per i prossimi dieci anni? Se riusciamo a fare queste riforme, le olimpiadi le facciamo sotto gamba", aggiunge renzi e spiega che presto con il presidente del coni Giovanni Malagò sarà "in grado di dare una bella notizia all'Italia". Un intervento anche sulla nazionale e sulle lamentale del ct Conte: "Il nuovo ct ha lanciato un messaggio molto forte", dice Renzi. "A me piace molto quello che ha detto, lo condivido al 101%: arrivi solo se metti sudore e fatica, se non fai il viziato".

Barbagallo: "Pronti a revocare lo sciopero". Intanto uno spiraglio per il governo, sul tema dello sciopero generale, arriva dal nuovo leader della Uil Carmelo Barbagallo.  "Se vogliono fare una discussione di merito, siamo sempre pronti anche a revocare lo sciopero", ha detto intervenendo ad Agorà.

Irritata Furlan: "Quando parla di sindacati premier sia più preciso". Non ci sta a prendere gli strali di Renzi il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan: "Il presidente del Consiglio Renzi intanto deve smetterla di dire 'i sindacati': sia più preciso quando dice le cose", ha detto, tornando a commentare le dichiarazioni del premier e ribadendo che "la Cisl farà lo sciopero per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici, da sei anni senza contratto: hanno tutto il diritto e il dovere di scioperare e Renzi, il governo, lo Stato hanno il dovere di dare loro il contratto. Per le altre partite noi faremo tre giornate di mobilitazione in tre città diverse per coinvolgere tutti i giovani, gli anziani, i delegati, i cittadini e proporre a loro di continuare con noi la mobilitazione per far ripartire il Paese".