ROMA - Lo sciopero unitario sul Jobs Act non ci sarà. La Cisl guidata da Annamaria Furlan, che ha preso le redini del sindacato da Raffaele Bonanni, non si unirà a Cgil e Uil che invece hanno annunciato la data dello sciopero generale, che sarà con ogni probabilità il 12 dicembre e non più il 5 dicembre, giorno indicato dalla Cgil nelle scorse settimane che aveva provocato uno scontro tra il sindacato guidato dalla Camusso e alcuni esponenti del Pd che avevano sottolineato la vicinanza della data alla festività dell'8 dicembre e l'eventuale "ponte".

L'annuncio della Furlan era arrivato dalle colonne di Repubblica: "Non ci sono motivazioni valide per fermare il paese: il Jobs Act, in fondo, sta cambiando in meglio. Faremo invece lo sciopero generale per il rinnovo del contratto del pubblico impiego", ha spiegato la Furlan che ha aggiunto: "Nemmeno la legge di Stabilità giustifica uno sciopero generale. Non l'abbiamo fatto neppure con Monti quando era davvero un testo da lacrime e sangue". La Furlan ha chiarito in mattinata che la Cisl "non si è sfilata dallo sciopero" ma "non ha mai valutato di dichiarare lo sciopero generale". L'annuncio, arrivato prima del vertice tra i tre segretari confederali a margine del congresso Uil, era stato definito "scortese" nelle modalità da Susanna Camusso.

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La Cisl ha confermato il solo sciopero generale del pubblico impiego, che arriva dopo l'annuncio del ministro Marianna Madia sul blocco dei rinnovi contrattuali per il 2015. La data scelta dalla Cisl è quella del primo dicembre e dal sindacato di via Po è arrivata la richiesta a Cgil e Uil
diconvergere sulla data "per un'azione che rappresenta la naturale prosecuzione dell'azione unitaria fin qui messa in atto". Lo sciopero interesserà sia i lavoratori pubblici, sia i lavoratori privati che lavorano per i servizi pubblici.

"La Cgil ha aderito alla nostra proposta di spostare la data dal 5 al 12 dicembre. Ora stiamo verificando la fattibilità della data con il garante sugli sciopero" ha chiarito il leader Uil Carmelo Barbagallo, dopo che ieri il sindacato aveva annunciato la mobilitazione insieme alla Cgil.   Anche l'Ugl ha indetto uno sciopero generale di 8 ore per il 5 dicembre contro la legge di Stabilità, anche se sta valutando di convergere sulla data del 12 dicembre.

"Rispetto alle motivazioni portate sui temi della legge di stabilità e del Jobs act, ritengo che non ci siano le motivazioni per una decisione così importante, come lo sciopero generale" è la replica ai sindacati del ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi commenta con una battuta l'annuncio dello sciopero Cgil-Uil: "Con i bassi livelli di attività che abbiamo in questo momento nell'industria è forse un vantaggio".

Dal congresso Uil in corso a Roma è arrivata una dura critica all'operato del premier Matteo Renzi dal segretario uscente della Uil Luigi Angeletti: "Il premier è un mago nell'annunciare i progetti, ma nell'affrontare il presente sta mostrando ancora tutti i suoi limiti" e ha aggiunto: "Sarebbe fuori dalla realtà chi si ostinasse a governare il paese con un tweet".

"Sui temi della legge di stabilità, del Jobs act con la Uil abbiamo registrato un importante convergenza e abbiamo convenuto di fare uno sciopero generale in una giornata con manifestazioni territoriali il 12 dicembre, avendo fatto verifiche sulla data" ha spiegato la leader Cgil Susanna Camusso. Il segretario del sindacato di Corso d'Italia ha lasciato intendere che lo stop del pubblico impiego convergerà sulla stessa data di quello generale: "La Cisl ha detto che delega la sua categoria del pubblico impiego a discutere con le altre, seguiamo ovviamente con attenzione ma per noi lo sciopero generale è lo sciopero di tutte le categorie".

In mattinata Camusso, alla guida di una delegazione della Cgil, ha incontrato i capigruppo Pd di Camera e Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda. Un incontro definito "utile e necessario" dagli esponenti dem, che hanno spiegato: "Seppur permanendo valutazioni non coincidenti, entrambe le delegazioni hanno evidenziato il comune obiettivo di compiere ulteriori passi in avanti nel confronto sui provvedimenti e di lavorare per una proficua ed assidua interlocuzione tra Parlamento e parti sociali".