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I boss al servizio degli imprenditori lombardi
La 'ndrangheta recuperava i crediti alle imprese di Milano, Lecco e Como. Arrestati dai Ros 35 persone che fanno parte dei clan. Filmata per la prima volta riunione di affiliazione
DI LIRIO ABBATE
L'indagine coordinata dai pm milanesi ha fatto emergere questo lato oscuro dell'imprenditoria lombarda e soprattutto l'esistenza molto forte sul territorio dei clan calabresi, radicati ormai da decenni, che con la forza dell'intimidazione sono riusciti ad avere il controllo dell'imprenditoria e in alcuni casi anche di professionisti, fra cui avvocati e commercialisti, che operano fra l'Italia e la Svizzera.
Alcuni degli arrestati, accusati di essere boss della 'ndrangheta vivevano da alcuni anni in Svizzera, in alberghi di lusso, e rientravano in Italia, in provincia di Lecco, quando dovevano fare riunioni con gli affiliati. Ed è proprio in aperta campagna, a Castello di Brianza in provincia di Lecco, a cinque minuti dal confine con la Svizzera, che i carabinieri hanno registrato per la prima volta nella storia della lotta alla mafia il rito del passaggio di grado fra gli 'ndranghetisti, per la consegna della “santa”.
Un documento storico e importante che fa comprendere come questi uomini sono legati fra loro, eseguono ordini ben precisi e non si discostano affatto dai loro compari che vivono in Calabria. E fa vedere chi sono i capi che comandano in Lombardia.
Le intercettazioni sono state effettuate nei mesi scorsi e mettono in evidenza importanti conversazioni di carattere operativo e strategico dei boss.
Durante le perquisizioni gli uomini del Ros hanno trovato armi e tre quaderni con i rituali di affiliazione e passaggio della “santa”. Gli stessi rituali che i boss leggono durante le riunioni registrate in provincia di Lecco.
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