mercoledì 19 novembre 2014

Giudici che rischiano la vita e giudici corrotti che fanno sentenze sotto l'influenza e la conoscenza di politici locali.

Latina, minacce a giudice antimafia 

mercoledì, novembre 19th, 2014  
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Fontana della palla 478x358 Latina, minacce a giudice antimafia
Latina (foto Ayers/pubblico dominio)

Cinque manifesti mortuari che ne annunciavano il decesso per il prossimo 28 novembre: queste le macabre minacce all’indirizzo di Lucia Aielli, magistrato del Tribunale di Latina impegnato in processi per mafia, rinvenute stamattina dagli agenti della Questura di Latina. I manifestini, in piena regola, sono stati rinvenuti nella seconda città del Lazio per numero di abitanti nelle vicinanze di un liceo frequentato dalle figlie del magistrato e del Tribunale. Per cercare di risalire agli autori del gesto, sta indagando la Digos.
Tanti gli attestati di solidarietà al giudice, che già in passato aveva subito minacce per il suo impegno in indagini per portare alla luce infiltrazioni mafiose sul territorio. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha parlato di “ennesimo vile attacco che testimonia l’importanza dell’impegno di tutti, forze dell’ordine, magistratura e istituzioni nella lotta contro ogni forma di criminalità”.
Ha proseguito Zingaretti: “I finti manifesti mortuari sono una macabra provocazione non solo all’indirizzo di un magistrato impegnato in prima linea contro le infiltrazioni mafiose nel capoluogo pontino ma di tutti coloro che si battono per far accendere i riflettori sulla criminalità organizzata ormai presente nel tessuto economico di questo territorio”. Per il governatore del Lazio, infine,  si tratta di “un fenomeno che non può passare inosservato e sul quale continueremo a tenere alta la guardia, anche grazie al lavoro che stiamo portando avanti insieme all’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio”.
Solidarietà al giudice Aielli “per l’ennesimo atto intimidatorio” è stata espressa anche dal presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, che ha sottolineato: “I finti manifesti che annunciano la sua morte sono il messaggio inquietante di una criminalità organizzata sempre più arrogante e pericolosa. Non lasceremo soli i magistrati e le forze dell’ordine che stanno conducendo difficili indagini contro le infiltrazioni mafiose nell’agro pontino”. La Bindi ha quindi annunciato che  la Commissione da lei guidata “sarà presto a Latina per approfondire la situazione nel sud del Lazio”.


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