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Fisco, Cisl: aumenta la pressione sulle famiglie
Il peso delle tasse sale dal 31,1%. Annullato l'effetto del bonus Irpef.More Sharing Services
La tassazione locale «continua a crescere», quella erariale tende a spostarsi «dal reddito verso i consumi» ma «resta costante». Nel complesso, ha rivelato un rapporto della Cisl che parte dalle dichiarazioni dei redditi 2013 di dipendenti e pensionati, «la pressione fiscale sulle famiglie aumenta dal 30,8% nel 2010 al 31,1% nel 2014»: così «il bonus è stato compensato dall'aumento delle altre imposte».
ADDIZIONALI IN CRESCITA. Nel dettaglio, la Cisl ha spiegato che «crescono le addizionali (regionali e comunali, queste ultime soprattutto tra 2012 e 2013, in corrispondenza dell'abolizione dell'Imu sulla prima casa) ed è reintrodotta la tassazione sulle prime case (dall'Imu 2012 alla Tasi 2014) la quale, in alcuni casi, significa aumento rispetto al passato».
All'aumento delle imposte locali «non corrisponde una pari riduzione di quelle erariali»: la pressione delle principali imposte statali sulle famiglie «è del 29,7% nel 2010 come nel 2014». La tendenza è «verso un cambio di composizione dal reddito verso i consumi. L'incidenza dell'Irpef passa dal 20,35% al 19,3%, quella di Iva e accise dal 9% al 10,1%. Di conseguenza la pressione fiscale sulle famiglie aumenta dal 30,8% nel 2010 al 31,1% nel 2014».
COL BONUS REDISTRIBUZIONE A FAVORE DEI DIPENDENTI. Quanto al bonus, «ha determinato una redistribuzione a favore delle famiglie dei lavoratori dipendenti a scapito di pensionati, lavoratori autonomi e, in generale, dei contribuenti a bassissimo reddito. Hanno beneficiato in qualche modo di questa misura ben 8,6 milioni di famiglie italiane, un terzo del totale, per un importo medio di 683 euro».
In un orizzonte di medio termine (2010-14), ha calcolato la Cisl, «il bonus e gli aumenti di detrazioni per familiari e per lavoro dipendente (oltre alle agevolazioni per ristrutturazioni e risparmio energetico) intervenuti dal 2010 sono stati, nel complesso delle famiglie, più che compensati dall'aumento di Iva, accise e addizionali Irpef . Solo le famiglie dei lavoratori dipendenti conservano, in media, un piccolo beneficio».
ADDIZIONALI IN CRESCITA. Nel dettaglio, la Cisl ha spiegato che «crescono le addizionali (regionali e comunali, queste ultime soprattutto tra 2012 e 2013, in corrispondenza dell'abolizione dell'Imu sulla prima casa) ed è reintrodotta la tassazione sulle prime case (dall'Imu 2012 alla Tasi 2014) la quale, in alcuni casi, significa aumento rispetto al passato».
All'aumento delle imposte locali «non corrisponde una pari riduzione di quelle erariali»: la pressione delle principali imposte statali sulle famiglie «è del 29,7% nel 2010 come nel 2014». La tendenza è «verso un cambio di composizione dal reddito verso i consumi. L'incidenza dell'Irpef passa dal 20,35% al 19,3%, quella di Iva e accise dal 9% al 10,1%. Di conseguenza la pressione fiscale sulle famiglie aumenta dal 30,8% nel 2010 al 31,1% nel 2014».
COL BONUS REDISTRIBUZIONE A FAVORE DEI DIPENDENTI. Quanto al bonus, «ha determinato una redistribuzione a favore delle famiglie dei lavoratori dipendenti a scapito di pensionati, lavoratori autonomi e, in generale, dei contribuenti a bassissimo reddito. Hanno beneficiato in qualche modo di questa misura ben 8,6 milioni di famiglie italiane, un terzo del totale, per un importo medio di 683 euro».
In un orizzonte di medio termine (2010-14), ha calcolato la Cisl, «il bonus e gli aumenti di detrazioni per familiari e per lavoro dipendente (oltre alle agevolazioni per ristrutturazioni e risparmio energetico) intervenuti dal 2010 sono stati, nel complesso delle famiglie, più che compensati dall'aumento di Iva, accise e addizionali Irpef . Solo le famiglie dei lavoratori dipendenti conservano, in media, un piccolo beneficio».
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