giovedì 20 novembre 2014

Ma Salvini non è un leghista. Salvini è un neofascista.

Leghisti de Roma, adesso Salvini sogna la Capitale

Borghezio nelle borgate, i primi consiglieri comunali in Campidoglio. La Lega mette radici in città
(Fabio Visconti / Wikimedia Commons)

(Fabio Visconti / Wikimedia Commons)

   
Parole chiave: 
ROMA / LEGA / SALVINI / VOLPI / POMARICI / CAMPIDOGLIO
Argomenti: 
La Lega di Matteo Salvini si lancia alla conquista della Capitale. L’onda verde invade le periferie più remote della Città Eterna e i palazzi del potere. Raccoglie la curiosità della gente e l’interesse della società civile. Ma soprattutto, rischia di fare il pieno alle prossime elezioni. Uno scenario incredibile solo fino a pochi anni fa, adesso sorprendentemente reale. Per il partito di via Bellerio è quasi una nemesi. Il vecchio leader Umberto Bossi voleva bastonare Roma Ladrona? Con l’avvento del giovane segretario milanese lo spadone di Alberto da Giussano sta mettendo radici nella Capitale.
Il progetto è ambizioso, ma ha già dato i primi frutti. Lo sa bene Mario Borghezio, il primo europarlamentare leghista eletto all’ombra del Colosseo. Oggi è lui il volto popolare del Carroccio romano. Una presenza fissa, e molto discussa, nelle borgate ai margini del centro cittadino. La versione istituzionale dell’operazione si lega invece alla figura di Marco Pomarici, il primo esponente salviniano in Campidoglio. In questi giorni l’ex presidente dell’assemblea capitolina ha abbandonato il Nuovo Centrodestra per aderire al progetto, portando con sé un piccolo e agguerrito gruppo di consiglieri municipali. Dietro le scene, lavora ormai da tempo il senatore Raffaele Volpi. A lui Salvini ha affidato la sfida più importante: portare il Sole delle Alpi fino al meridione d’Italia.
Matteo Salvini

LEGGI ANCHE

In città qualcuno ricorda ancora un pomeriggio dello scorso aprile, quando Matteo Salvini scese nella Capitale per aprire la prima sede della Lega Nord. Al netto dei sorrisi e delle ironie che lo accompagnarono, la conquista della Città Eterna è iniziata proprio con quella simbolica cerimonia. Della sezione inaugurata, a dirla tutta, oggi non resta molto. Nel cuore dei Parioli, in via Caroncini, tra i palazzi della ricca borghesia romana non ci sono né bandiere né striscioni. A indicare la presenza del primo avamposto padano sulle rive del Tevere è solo un piccolo adesivo. Ma l’anonimo citofono del prestigioso stabile suona a vuoto. 
Per trovare le prime tracce padane bisogna scendere nelle periferie. A Settecamini, Casal Bertone e Torpignattara Mario Borghezio lo conoscono in tanti. L’europarlamentare ha conquistato qui la sua rielezione a Strasburgo. Una campagna elettorale passata a raccogliere - qualcuno dice strumentalizzare - il disagio delle borgate. A sei mesi di distanza, il leghista piemontese sembra essersi affezionato alla Capitale. Le settimane scorse era a Corcolle, in questi giorni tornerà a Roma per visitare l’Eur e l’Infernetto (il quartiere dove sono stati trasferiti alcuni degli extracomunitari allontanati dopo gli scontri di Tor Sapienza). Al suo fianco ci sono sempre i ragazzi di Casapound. «È un’iniziativa personale - spiegano dalla Lega - Non c’è alcuna intesa politica con questo movimento». Borghezio non sembra farsi troppi problemi. Nelle uscite pubbliche in città è quasi sempre accompagnato dal vicepresidente Simone Di Stefano. Non solo. Come collaboratori ha scelto proprio due ragazzi del centro sociale di estrema destra. Intanto la gente sembra aver dimenticato i suoi trascorsi romanofobici. Alle ultime Europee Borghezio ha conquistato quasi tremila preferenze solo nella provincia di Roma. Salvini, il più votato, ne ha prese addirittura 11mila. 

LEGGI ANCHE

Se Borghezio conquista visibilità, c’è chi al progetto sta lavorando nell’ombra. È il senatore Raffaele Volpi, a cui Salvini ha affidato la responsabilità organizzativa del nuovo movimento politico. Sarà una realtà parallela alla Lega, in grado di conquistare consensi nel Centro e nel Sud Italia. «Mi considero un ufficiale di collegamento» si schermisce il parlamentare. In questi giorni si lavora a testa bassa. «Al momento non ci sono incarichi ufficiali - continua Volpi - Vogliamo creare un movimento aperto, moderno. Fondato sul coinvolgimento della società civile». Chi si aspetta reparti di ascari al servizio del Settentrione rischia di rimanere deluso. «Stiamo coinvolgendo persone del territorio» rivela il senatore. In perfetto stile federalista, «a Roma vogliamo i romani». L’unica credenziale per entrare a far parte del progetto è la condivisione dei valori fondanti. 
Inevitabilmente si studiano nome e simbolo. Si era parlato di una Lega dei Popoli, ma l’ipotesi sembra sia stata scartata. «Vi prego, non chiamatela Lega Sud - scherza Volpi - È un nome che proprio non si addice». Il partito non sarà una brutta copia della Lega, ma dovrà crescere attorno alla figura di Salvini. Una scelta per certi versi obbligata: il leader lombardo conquista visibilità e consensi, in termini di gradimento ormai è secondo solo a Matteo Renzi. Sotto la sua guida, il partito ha raggiunto stabilmente il 10 per cento nei sondaggi. E le elezioni regionali del prossimo fine settimana potrebbero consacrarne definitivamente il ruolo sulla scena politica. Non è un mistero che in Emilia Romagna il Carroccio punta persino a superare Forza Italia. Finito il tour de force della campagna elettorale, sarà proprio Salvini a presentare pubblicamente il nuovo partito. 
Intanto anche a Roma cresce l’attesa. Volpi ammette di essere stato contattato più volte da esponenti politici locali, associazioni di categoria e semplici cittadini. «Ma mi piace sottolineare soprattutto l’entusiasmo di tanti giovani» confida. I ragazzi di casaPound ridono: «Ormai in città è partita la corsa a salire sul Carroccio del vincitore». Come se non bastasse, la notizia delle ultime ore è che alle prossime Comunali la Lega punterà direttamente al Campidoglio. «La responsabilità del degrado cittadino è del sindaco Marino - ha spiegato stamattina Matteo Salvini - che è una calamità naturale. Alle elezioni la Lega potrebbe presentare un candidato». 
Matteo Salvini (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

LEGGI ANCHE

Eppure non tutti si sono accorti che il movimento di Salvini in Campidoglio è già entrato da qualche settimana. Merito del consigliere Marco Pomarici, un passato in Forza Italia e nel Nuovo Centrodestra, che ha recentemente abbandonato il partito di Alfano per aderire al progetto leghista. Non è un ingresso irrilevante. A Roma Pomarici è un politico di primo piano. Già presidente dell’assemblea capitolina, si vanta di non aver mai fatto saltare una seduta. «Sempre presente in Consiglio» spiega al telefono. I voti non gli mancano. «Alle ultime elezioni ho ricevuto 5.612 preferenze» racconta. E con lui si è spostata una piccola pattuglia di rappresentanti istituzionali. Sono cinque consiglieri municipali, a cui presto potrebbero aggiungersi altre eletti. «Inutile dire che questa iniziativa sta raccogliendo grandissimo entusiasmo - dice - sia tra i cittadini che tra i rappresentanti politici di centrodestra». Dopo aver incontrato Salvini, Pomarici ha già iniziato a tessere la tela, ponendo le basi per almeno un’altra decina di adesioni eccellenti. 
Ma davvero non c’è alcun imbarazzo a stringere i rapporti con il partito che per anni ha attaccato Roma ladrona? Il consigliere si fa serio. «Io nasco a Roma - ci tiene a specificare - Mi definisco un cittadino romano e sono anche un tifosissimo della Roma». Chissà, magari sono proprio queste le carte giuste per aspirare alla poltrona di sindaco. «Chi più di me potrebbe essere adatto? Conosco bene la città. Ho grande esperienza in Aula e sul territorio - ammette Pomarici - Ma non è questo il momento di parlare di candidature, c’è ancora tanto da lavorare. Adesso l’importante è far cadere Marino il prima possibile». Alla poltrona di primo cittadino, peraltro, sembrerebbe interessato anche Borghezio. In questo caso l’unico ostacolo sarebbe la carta d’identità. Al leghista piemontese mancano le radici capitoline. Ma agli amici ha già confermato di essere pronto a prendere la residenza a Roma.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...