Landini: "Renzi non ha il consenso degli onesti". Poi il leader Fiom si scusa
A Napoli la manifestazione nazionale della Fiom. "Un governo che non punta sul Mezzogiorno non va da nessuna parte". Orfini: "Landini offende milioni di persone"
NAPOLI - Giorno dopo giorno, dichiarazione dopo dichiarazione. Lo scontro tra governo e sindacati cresce, la tensione aumenta. E le parole diventano feroci. Matteo Renzi non ha "il consenso delle persone oneste". Maurizio Landini è a Napoli, in testa al corteo della Fiom. Si protesta contro il Jobs Act, contro la legge di stabilità. Poi arrivano le domande sulle accuse lanciate dal premier ai sindacati. E il segretario della Fiom replica al presidente del Consiglio: "Non ha il consenso di chi lavora e di chi cerca lavoro e da solo non cambia il Paese". Poi le agenzie battono quella dichiarazione: "Renzi non ha il consenso delle persone oneste". E la battaglia tra esecutivo e sindacato riparte. Fino alle scuse del leader Fiom: "Se non sono stato chiaro me ne scuso e ritiro. Volevo dire che la maggioranza delle persone che lavorano, i giovani, i precari, non sono d'accordo con le politiche che il governo sta facendo".
Il primo a replicare al leader Fiom era stato il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini. "Dire che il governo non ha il consenso delle persone oneste offende milioni di lavoratori che nel Pd credono. Spiace che a farlo sia un sindacalista". E con Orfini in tanti avevano mostrato il loro "dispiacere". Le prime reazioni sui social network, un concentrato di indignazione e stupore per le parole di Landini. E Claudio Scarcelli, addetto stampa della Fiom, che smentisce a Repubblica.it le parole di Landini.
Di smentita in smentita: dopo pochi minuti arriva quella scritta a firma dello stesso Landini: "Mai pensato - come mi viene attribuito da alcuni mezzi di informazione - che Renzi non ha il consenso degli onesti, ho detto - e ribadisco - che il premier non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano o che il lavoro lo cercano e che sono nella parte onesta del paese che paga le tasse". Ma è una posizione che lascia il tempo che trova. Perchè a confermare le parole del sindacalista c'è un video, ripreso da Sky.
E la polemica non resta circoscritta al cerchio partito\sindacato. A intervenire è Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. "Io personalmente mi ritengo uan persona molto onesta, non onesta di più". Ancora: "Credo che questo Paese abbia bisogno di un nuovo clima di relazioni industriali".
Infine le scuse: "La maggioranza delle persone che lavorano, i giovani, i precari, non sono d'accordo con le politiche che il governo sta facendo. E mi sono permesso di dire che i lavoratori dipendenti sono senz'altro in quella parte onesta del paese che le tasse le paga. Non ho mai pensato, non è il mio pensiero, che chi non è d'accordo con la Fiom o chi non è lavoratore dipendente non è una persona onesta". Ancora: "Se non sono stato chiaro me ne scuso e ritiro perchè non ho intenzione di aprire polemiche assurde, invito però a fare la stessa cosa, non a usare dichiarazioni a volte infelici per aprire una discussione che non è sul merito dei problemi".
Passo indietro che nulla toglie alla critica della Fiom sulle politiche del lavoro del governo. "Renzi non sta creando lavoro, sta trasformando la condizione di chi lavora in una condizione di schiavitù". E ancora: "Siamo di fronte al tentativo pericolosissimo di far passare l'idea che, pur di lavorare, devi essere pronto ad accettare qualunque condizione. Noi non accettiamo questo ricatto, il lavoro o ha diritti o non è lavoro". E sui "sindacati che vogliono solo scioperare", Landini attacca: "Ieri il premier ha detto che il mestiere di altri è scioperare e lui è quello che crea lavoro. Ho pensato che nella storia c'era solo Gesù Cristo che ha fatto miracoli, ma nemmeno lui aveva creato lavoro. Mi chiedo se siamo di fronte a un delirio di onnipotenza o a una persona che non è in grado di affrontare i problemi del paese e scarica responsabilità su altri".
Critiche che non risparmiano neanche Confindustria. Landini: "A Squinzi dico: perché Confindustria
non caccia fuori le aziende che pagano le mazzette, che corrompono, i Riva, chi evade il fisco? Lo faccia e non pensi di creare il capro espiatorio su Fiom e Cgil". Sindacati che non hanno nulla di cui vergognarsi: "non abbiamo nulla da nascondere e non siamo in vendita".
E la tensione tra governo e sindacati è destinata a non diminuire. "Renzi ha in testa un progetto e pensa che noi dobbiamo obbedire, ma questo non sarà mai". Così il leader designato della Uil, Carmelo Barbagallo, concludendo il XVI Congresso della Confederazione.
Il primo a replicare al leader Fiom era stato il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini. "Dire che il governo non ha il consenso delle persone oneste offende milioni di lavoratori che nel Pd credono. Spiace che a farlo sia un sindacalista". E con Orfini in tanti avevano mostrato il loro "dispiacere". Le prime reazioni sui social network, un concentrato di indignazione e stupore per le parole di Landini. E Claudio Scarcelli, addetto stampa della Fiom, che smentisce a Repubblica.it le parole di Landini.
Di smentita in smentita: dopo pochi minuti arriva quella scritta a firma dello stesso Landini: "Mai pensato - come mi viene attribuito da alcuni mezzi di informazione - che Renzi non ha il consenso degli onesti, ho detto - e ribadisco - che il premier non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano o che il lavoro lo cercano e che sono nella parte onesta del paese che paga le tasse". Ma è una posizione che lascia il tempo che trova. Perchè a confermare le parole del sindacalista c'è un video, ripreso da Sky.
E la polemica non resta circoscritta al cerchio partito\sindacato. A intervenire è Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. "Io personalmente mi ritengo uan persona molto onesta, non onesta di più". Ancora: "Credo che questo Paese abbia bisogno di un nuovo clima di relazioni industriali".
Infine le scuse: "La maggioranza delle persone che lavorano, i giovani, i precari, non sono d'accordo con le politiche che il governo sta facendo. E mi sono permesso di dire che i lavoratori dipendenti sono senz'altro in quella parte onesta del paese che le tasse le paga. Non ho mai pensato, non è il mio pensiero, che chi non è d'accordo con la Fiom o chi non è lavoratore dipendente non è una persona onesta". Ancora: "Se non sono stato chiaro me ne scuso e ritiro perchè non ho intenzione di aprire polemiche assurde, invito però a fare la stessa cosa, non a usare dichiarazioni a volte infelici per aprire una discussione che non è sul merito dei problemi".
Passo indietro che nulla toglie alla critica della Fiom sulle politiche del lavoro del governo. "Renzi non sta creando lavoro, sta trasformando la condizione di chi lavora in una condizione di schiavitù". E ancora: "Siamo di fronte al tentativo pericolosissimo di far passare l'idea che, pur di lavorare, devi essere pronto ad accettare qualunque condizione. Noi non accettiamo questo ricatto, il lavoro o ha diritti o non è lavoro". E sui "sindacati che vogliono solo scioperare", Landini attacca: "Ieri il premier ha detto che il mestiere di altri è scioperare e lui è quello che crea lavoro. Ho pensato che nella storia c'era solo Gesù Cristo che ha fatto miracoli, ma nemmeno lui aveva creato lavoro. Mi chiedo se siamo di fronte a un delirio di onnipotenza o a una persona che non è in grado di affrontare i problemi del paese e scarica responsabilità su altri".
Critiche che non risparmiano neanche Confindustria. Landini: "A Squinzi dico: perché Confindustria
non caccia fuori le aziende che pagano le mazzette, che corrompono, i Riva, chi evade il fisco? Lo faccia e non pensi di creare il capro espiatorio su Fiom e Cgil". Sindacati che non hanno nulla di cui vergognarsi: "non abbiamo nulla da nascondere e non siamo in vendita".
E la tensione tra governo e sindacati è destinata a non diminuire. "Renzi ha in testa un progetto e pensa che noi dobbiamo obbedire, ma questo non sarà mai". Così il leader designato della Uil, Carmelo Barbagallo, concludendo il XVI Congresso della Confederazione.
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