"Berlusconi e Grillo sono uguali"
Matteo Renzi attacca i due rivali principali sulle frasi sui lager e sull'Olocausto: "Berlusconi e Grillo sono facce della stessa medaglia, sono in campagna elettorale e non sono interessati alla frase in sé ma alla loro ripercussione"
Redazione27 Aprile 2014
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ROMA - Renzi attacca Grillo e Berlusconi, a partire dalle ultime dichiarazioni di entrambi sui lager e la Shoah. Lo fa in tv, a "In mezz'ora" di Lucia Annunziata. «La frase di Silvio Berlusconi sui tedeschi e i 'lager mai esistiti' è sbagliata e inaccettabile, così com'era assolutamente inaccettabile e vergognosa quella di Beppe Grillo sulla Shoah. Sono entrambi in campagna elettorale, e non sono interessati alla frase in sé ma alle ripercussioni in chiave elettorale».
Per Renzi, Berlusconi e Grillo sono «due facce della stessa medaglia», come dimostra la reazione sul decreto degli 80 euro: «Da professionisti della comunicazione hanno cercato di nascondere la decisione del governo che migliora almeno un po' la vita di tante persone, mentre loro hanno avuto un atteggiamento spocchioso». «Non sottovalutiamolo perché su Berlusconi che tutte le volte che fa campagna elettorale si parte con i risolini e poi non si sa dove va» ha aggiunto Matteo Renzi a proposito del Cavaliere che dice che «sarà un miracolo se Fi arriva al 20%».
Il premier ha fatto un punto sulle riforme istituzionali. «Ci sono quattro o cinque punti che sono decisivi. Il primo: via le Province, e il 25 maggio per le Province non si vota. Poi ci sono le cose cheeliminiano come costi della politica, tipo via le auto blu. Sono pochi soldi? Perché non lo hanno fatto quelli che criticano? Sulla riforma costituzionale c'è l'abolizione del Cnel, su cui quasi nessuno è in disaccordo. Poi c'è il Titolo V, cioè il rapporto tra Regioni e Stato. Il contenzioso tra i due oggi è pazzesco. Fare chiarezza significa restituire credibilità alle Regioni, con lo Stato che deve rispettare l'autonomia delle Regioni. Su questo punto c'è un accordo quasi completo, siamo ad un passo». E il Senato? «Noi - ha risposto Renzi - abbiamo detto mai più bicameralismo perfetto. Mai più il voto di fiducia, mai più quello sul bilancio, no eleggibilità». Ed è sul nodo eleggibilità che nel Pd la spaccatura è evidente. «Su questo punto troveremo una soluzione», ha assicurato Renzi, che ha anche aperto alla mediazione: «Oggi i consigli regionali devono individuare al loro interno quale consigliere va al Senato. Ecco il punto di mediazione. A me basta che il consigliere regionale non immagini di stare dalla mattina alla sera al Senato».
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