Tempi duri per Silvio Berlusconi, tra la condanna ai servizi sociali, l’abbandono degli ex fedelissimi e il biasimo internazionale suscitato dalle sue parole sui lager nazisti. Ora a tradirlo ci si è messo anche il piccolo schermo, da sempre suo alleato numero uno. In televisione, infatti, Berlusconi sembra aver perso il suo effetto magnetico: in gergo tecnico, “non tira più”. Se prima il suo faccione in televisione comportava un’immediata impennata dell’audience, ora la reazione dei telespettatori oscilla tra l’encefalogramma piatto e la curva decrescente.
Non si tratta di un’impressione, ma dai fatti raccontati dai numeri. La prestazione dell’ex Cav è ancora più deludente se si considera che il palcoscenico è quello di casa sua: Domenica Live su Canale Cinque, programma condotto dal volto amico di Barbara D’Urso. Una platea di spettatori composta in buona parte da famiglie e pensionati, lo zoccolo duro dell’elettorato dell’ex premier.
Numeri alla mano, la presenza di Berlusconi non solo non ha fatto salire lo share del programma, ma lo ha addirittura fatto scendere. L’intervista all’ex premier è andata in onda tra il secondo e il terzo blocco della trasmissione, nella speranza che avrebbe fatto da traino al blocco pubblicitario.
Così non è stato: durante la prima parte dell’intervista, lo share è calato dal 13,79% all’11,84%, e anche successivamente (quando si è passati alla ‘vita privata di B.’) il dato non è mai salito sopra il 13,4%. Confrontando l’andamento dei tre blocchi principali del programma, quello andato peggio è proprio il terzo (11,8% vs 14,48% e 15,3%), ossia quello che, in teoria, avrebbe dovuto godere di più dell’effetto Berlusconi.
In valore assoluto, fino alla fine della trasmissione sono arrivati “solo” 2.035.000 telespettatori, contro i 2.458.000 della prima parte. A voltare canale, in una pigra domenica d’aprile con il tempo un po’ ballerino, è stato proprio il suo pubblico. Quello educato e nutrito da casa Mediaset negli ultimi vent’anni, un pubblico la cui defezione è molto più grave del tradimento di qualsiasi Bondi o Bonaiuti. Perché quel pubblico è- prima di ogni altra cosa - l'elettorato che finora ne ha determinato il successo.
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