Libertà di stampa. Italia 61esima nel mondo, l’informazione è in ginocchio
-Redazione- Non è un buon periodo per la libertà di stampa che, a livello globale, è ai suoi minimi storici con sol una persona su sette, nel mondo, che vive in un paese in cui l'informazione è veramente libera e indipendente.
A renderlo noto è stata l'Ong statunitense Freedom House, che giovedì ha pubblicato il suo tradizionale rapporto annuale: secondo gli esperti, il peggioramento è stato causato dalle crisi che hanno investito numerose nazioni, soprattutto in Medioriente, con la salita al potere di nuovi governatori poco inclini all'opposizione. E' il caso, per esempio, della Turchia di Recep Tayyp Erdogan, laddove, alla fine del 2013, si contavano già una quarantina di giornalisti rinchiusi in carcere.
Situazioni difficilissime anche in Cina, Usa, Russia e Gran Bretagna, dove la libertà di stampa è stata ostacolata dai governi: esempio lampante è stato il caso Datagate, con pressioni da parte degli Usa affinché le rivelazioni di Snowden non venissero pubblicate.
L'Italia, invece, è riuscita a risalire, piazzandosi al 61esimo posto nel mondo: una posizione migliore rispetto alla precedente, ma pur sempre poco positiva. Il nostro paese, infatti, continua ad avere una stampa solo "parzialmente" libera.
Ai primi tre posti vi sono l'Olanda, la Norvegia e la Svezia, contraddistintisi per l'indipendenza dei giornalisti, mentre in fondo alla classifica si trovano Turkmenistan, Uzbekistan e, poco sorprendentemente, Corea del Nord.
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