lunedì 28 aprile 2014

Tipico atteggiamento simil fascista inconsapevole.


Grillo: «Se M5S vince, Napolitano vada a Cesano Boscone»

Nuovo affondo del leader del M5S contro il Capo dello Stato: «Se prendiamo il 30 percento si va ad elezioni anticipate»

di Marta Serafini




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Mentre alcuni sondaggi, Ixé di Roberto Weber in testa, lo danno verso il 27 per cento e mentre si entra nel vivo della campagna elettorale, Beppe Grillo continua con i suoi affondi. Così, dopo aver spiegato in un’intervista ad «Agorà», in caso di vittoria con il 30 per cento alle Europee di aver intenzione di andare al governo, il leader del M5S si porta avanti. E non si limita a chiedere (in anticipo) le dimissioni del presidente della Repubblica ma indica anche il luogo dove Napolitano, a suo dire, dovrebbe ritirarsi: «Il Movimento sarà votato come primo gruppo politico alle europee dovranno avvenire due cose, immediatamente. La prima è che Napolitano dovrà dimettersi, non rappresenta più da tempo il sentimento del Paese né la volontà degli elettori. Potrebbe ritirarsi a Cesano Boscone ed incontrare con tutto comodo una volta alla settimana il noto pregiudicato, quasi meglio di adesso che deve farlo scomodare al Quirinale».


O noi, o loro!
Il riferimento, insomma, al centro per anziani dove Silvio Berlusconi sconterà i servizi sociali per la condanna per frode fiscale. Ma non solo. Grillo si porta ancora più avanti e illustra i suoi piani. Sul blog scrive: «La seconda cosa che dovrà avvenire sono le elezioni politiche anticipate. Il Parlamento è incostituzionale e non ha più alcuna legittimità elettorale. La melassa del Potere cercherà in ogni modo di perpetuare sé stessa, lo sappiamo, ma per loro sarà comunque finita. O noi, o loro!». Dal blog si passa alle piazze italiane, dove continua sia il tour dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle, sia quello di Grillo, atteso in chiusura di campagna elettorale prima a Milano e poi a Roma. Qualche problema invece si pone per le elezioni amministrative. In testa, l’arresto del candidato a Bassano del Grappa, conl’accusa di aver sequestrato un imprenditore.E poi Bari, dove è stata ritirata la candidatura di Vincenzo Madetti che, dopo essere stato sfiduciato, dal Meetup locale (il gruppo di attivisti) punta il dito e accusa: «Il Movimento Cinquestelle, a Bari, è diviso in due gruppi e quello che esprime le candidature al Comune è ormai in minoranza». In Piemonte, invece, il M5S ha fatto ricorso al Tar contro le liste avversarie. «Questa mattina abbiamo presentato al Tar del Piemonte i ricorsi contro i verbali di accettazione della lista regionale Nuovo Centro Destra- Udc e delle liste provinciali Moderati per Chiamparino, Altro Piemonte a Sinistra, Verdi Verdi - Pichetto, Forza Italia per Pichetto e Destre unite per Pichetto», ha annunciato il candidato del M5S alle elezioni in Piemonte Davide Bono.

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