mercoledì 30 aprile 2014

Grillini sempre più bugiardi. Proprio come il loro padrone.

La vera storia della Cassazione che vuole far rifare le elezioni

di   - 30/04/2014 - A chiederlo è invece un gruppo di avvocati

La vera storia della Cassazione che vuole far rifare le elezioni
Panico nelle strade. Secondo alcune notizie circolate oggi, e sbarcate in serata in pompa magna (ovviamente) sul sito di Beppe Grillo, la Cassazione avrebbe scritto una sentenza shock, dicendo chiaro e tondo di rifare le elezioni in seguito alla dichiarata incostituzionalità del Porcellum.
SUL SITO DI GRILLO - Ecco quanto riportato sul sito di Grillo
“Il Parlamento e Napolitano sono anti costituzionali. La Cassazione dà ragione al M5S sull’incostituzionalità del Parlamento dopo la sentenza n.1/2014 ammazza Porcellum della Consulta, allo stesso tempo ci dà ragione sull’obbligo costituzionale, disatteso da Napolitano, di sciogliere le Camere in tempi brevi. In sostanza la Suprema Corte, nella sentenza promossa contro il Porcellum e dalla stessa rimandata alla Consulta, sostiene il concetto più volte ribadito dal M5S che se le Camere sono state elette con una legge incostituzionale, allora esse devono essere rimosse e sostituite. E ciò perché il principio di continuità degli organi costituzionali può consentire una dilazione dei tempi dello scioglimento per consentire alle Camere, per esempio, di modificare proprio la legge elettorale; non consente però di portarle avanti fino alla fine naturale della legislatura. Il titolare, però, del potere di effettuare tale valutazione è il Capo dello Stato. Scalfaro avrebbe sicuramente sciolto, Napolitano da monarca qual è, è del tutto insensibile su questo tema. L’Italia deve tornare ad essere un Paese democratico, dove la sovranità appartiene al popolo. Napolitano, ormai garante solo della casta, se ne deve andare subito a casa, non prima di aver sciolto le Camere.”Danilo Toninelli, cittadino portavoce M5S alla Camera
LA SENTENZA - L’articolo citato proviene da qui, e in realtà riporta stralci di una lettera indirizzata a Napolitano da alcuni avvocati, che ha per oggetto la sentenza 8878/14 reperibile qui. Si può infatti leggere che i virgolettati riportati sono della lettera inviata dagli avvocati ricorrenti a Napolitano e NON della sentenza. Scrivono gli avvocati:
 Gli avvocati Aldo Bozzi e Claudio Tani, in una lettera al presidente della Repubblica, scrivono: “Vorremmo attirare la Sua attenzione sulla importantissima recente sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione, n. 8878/14 del 4 aprile 2014, nella quale, con l’efficacia del “giudicato erga omnes ” è stato accertato e dichiarato che “…i cittadini elettori non hanno potuto esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale, per la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica, a causa del meccanismo di traduzione dei voti in seggi, intrinsecamente alterato dal premio di maggioranza disegnato dal legislatore del 2005, e a causa della impossibilità per i cittadini elettori di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento…”.
E poi scrivono ancora (loro, cioé gli avvocati e non la Cassazione):
“Il principio di continuità dello Stato non può legittimare fino alla fine della legislatura le Camere elette in violazione della libertà di voto e che sono il frutto della grave ferita inferta “alla logica della rappresentanza consegnata dalla Costituzione”[...] Ne consegue che l’attuale Parlamento, stante ” la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica”, non ha alcuna legittimazione democratica per apportare modifiche alla vigente Costituzione, né per  modificare la legge elettorale risultante dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale. Auspichiamo, pertanto, che Lei, preso atto dell’ineludibile giudicato e dell’obbligo giuridico di darvi pronta attuazione, promuova gli atti necessari affinché il Popolo Italiano sia finalmente messo in grado di “esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale”.
Questo scrivono gli avvocati CHE NON SONO LA CASSAZIONE. Ma cosa dice la famigerata sentenza, depositata il 16 Aprile? Se questa da un lato riconosce la lesione del diritto di voto dei contraenti, dall’altro però nelle sue pagine finali (in conclusione – pag 14, 15 e 16 del dispositivo) dice chiaramente:
Immaginesottolineato meglio per i più duri di comprendonio
sentenza 2Quindi la Cassazione ha detto di rivotare? Proseguiamo con la lettura e scopriamo che
sentenza 3
Va notato che da nessuna parte della sentenza si fa riferimento al ritorno al voto, che semmai è citato nella lettera degli avvocati riportata dall’articolo di giornale citato dal cittadino Toninelli. La Cassazione al contrario rafforza quanto già detto in precedenza rispetto agli atti espletati da un Parlamento “ormai eletto” (il famoso “fatto concluso”) giacché i diritti di chi ha fatto ricorso si ritengono riconosciuti essendo stato ripristinato il diritto a votare liberamente. Non era difficile eh, c’era scritto. Nemmeno in piccolo.


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