«La frase in quanto tale è sbagliata e inaccettabile, così come era inaccettabile e vergognosa la frase di Grillo sulla shoah. Berlusconi e Grillo sono facce della stessa medaglia sono in campagna elettorale e non sono interessati alla frase in se ma alla loro ripercussione», ha detto il premier Matteo Renzi, ospite a "In 1/2 ora" di Lucia Annunziata. «La mia ossessione ora sono le percentuali sulla discoccupazione, le frasi vanno condannate e scommetto che tra qualche giorno Berlusconi» correggerà il tiro ha detto Matteo Renzi. E ancora: «Sugli 80 euro Grillo e Berlusconi da professionisti della comunicazione hanno cercato di nasconderla, con un atteggiamento quasi di spocchia, ma forse per te che hai un certo tenore di vita 80 euro non sono nulla, ma per un operaio e un professore fanno la differenza», ha detto Matteo Renzi.
Riforme entro il 25 maggio? Spero di sì, ma non mi impicco a una data
Ci sarà l'approvazione della riforma costituzionale in prima lettura entro il 25 maggio? «Spero di sì, ma non mi impicco alla data, pensiamo ci siano le condizioni, ma se vogliamo prenderci una settimana in più ma diamogliela, l'importante é che la riforma si faccia», ha detto Renzi. E sul Senato elettivo dice che «dietro l'eleggibilità diretta del Senato c'è la produzione di ceto politico».
Legge elettorale: il premierato forte non è un problema, ma non discutiamone ora
«Il premierato forte non é un problema, se ne può discutere ma non ora - ha detto Renzi - La Cancelliera Merkel o il Primo ministro inglese, come la maggior parte dei capi di governo, hanno dei poteri reali. Io non ho difficoltà a discuterne, ma aprire ora una riflessione su questo significa farsi del male perché siamo a un passo dal chiudere un accordo» sulle riforme costituzionali.
A sinistra una parte della dirigenza vive di pregiudizio
«Il problema é che a sinistra c'é un gruppo della dirigenza politica che vive di pregiudizio», ha detto il presidente del Consiglio. «Mi accusano - ha proseguito il segretario del Pd - di non essere di sinistra e di portare riforme autoritarie. Ma la proposta di riforma costituzionale del Senato del governo Prodi, nel 2006, era in linea con nostra, ed era identica quella dell'Ulivo del 1996. Così Enrico Berlinguer, già nel 1981, parlava di superamento del bicameralismo perfetto».
Berlusconi chiede modifiche? È legittimo ascoltarlo
«Sarei disonesto se dicessi che qualcosa non è accaduto. Berlusconi ha messo un paletto negativo poi l'ha recuperato e ha detto: 'Sono le nostre riforme'. Ha chiesto di cambiare alcune cose, io credo che sia legittimo ascoltare Berlusconi, Grillo e chiunque dica la sua. Anche la minoranza Pd che abbiamo ascoltata più volte. Sono tanti mondi e realtà diverse e ho grande rispetto», ha affermato Matteo Renzi.
Elezioni europee? Mi auguro uno più dell'ultima volta
«Uno in più dell'ultima volta che era il 25%». È l'asticella fissata da Matteo Renzi per il risultato elettorale del Pd alle prossime Europee. «La mia ossessione non sono i sondaggi della campagna elettorale, ma la percentuale dei disoccupati. Sono convinto che Berlusconi tra qualche giorno correggerà la frase e dirà che è stato frainteso. Io dico: parliamo di cose vere e concrete», ha detto il premier Matteo Renzi.
Grillo specula sul lavoro per prendere voti
«Il lavoro non può essere un problema che puoi sfruttare in campagna elettorale, come sta facendo qualcuno, ma è un qualcosa che non ti fa dormire la notte. Ieri a Piombino è arrivato Beppe Grillo e ha fatto uno show contro i sindacati, i partiti. Ma un lavoratore della Lucchini gli ha detto: 'comodo venire ai funerali' e lo hanno portato fuori dalla piazza», ha detto il premier. «Ho l'impressione che Cinquestelle non voglia risolvere i problemi degli italiani, non voglia fare le riforme. Loro si preoccupano solo di urlare e gridare e di utilizzare perfino i disastri occupazionali come occasione per fare polemiche. A Piombino, come governo e regione, abbiamo messo qualcosa come 270 milioni di euro. Gli operai non vogliono il reddito di cittadinanza come dice M5S, i cittadini vogliono il lavoro».
È cambiato l'umore di una parte dell'Italia
«Sono a Palazzo Chigi da 64 giorni durante i quali non é cambiata l'Italia, ma l'umore di una parte dell'Italia che era divisa tra chi diceva 'non me lo fanno fare' e 'non mi serve a niente'», ha detto Renzi. Incalzato dalla conduttrice su un rallentamento di passo del suo lavoro e dei suoi obiettivi a causa 'della politica romana', Renzi ha negato replicando che «due mesi fa correvo di meno».
C'è una palude di sabbie mobili che ci vuole inghiottire
«Non discuto il pit stop, ma non è la prima volta. La cosa che sento dire dai cittadini è 'non mollare e non ti scoraggiarè come se fosse chiaro il tentativo di cambiare le cose mentre c'è una palude di sabbie mobili che ti vuole inghiottire», ha detto il premier parlando delle riforme e dei distinguo dentro la maggioranza.

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