venerdì 2 maggio 2014

Ecco chi sono i cantanti italiani. Grandi intellettuali come "Pilù". Ma cantate e fate solo quello se siete capaci di farlo.

Piero Pelù a casa di Licio Gelli: il video del 1995 girato a Villa Wanda

ROMA – Piero Pelù è stato a casa di Licio Gelli. L’incontro a Villa Wanda risale al 1995 ed è stato tirato fuori oggi, all’indomani “Renzi boy scout di Gelli” che Pelù ha pronunciato dal palco del Primo Maggio a Roma. Dell’incontro tra Pelù e Gelli esiste anche un video, facilmente reperibile su Youtube.
L’incontro avvenne quando Pelù (che all’epoca era ancora il cantante dei Litfiba) era in tour con la band ad Arezzo (Villa Wanda si trova proprio nelle campagne della provincia aretina). Nel suo libro (Perfetto Difettoso) P.Pelù scrive:
“…Mi venne in mente che da quelle parti viveva Licio Gelli. Pensai: perchè non partire con la nostra telecamera per andare a cercarlo? Nessuno sapeva dove abitasse, ma l’idea di cercare qualcuno che molto probabilmente ci avrebbe scatenato contro un canile di pitbull, ci elettrizzava…Finalmente, trovammo la villa giusta…Alex Maioli ebbe l’illuminazione. Qualche mese prima, aveva fotografato il giornalista che aveva scritto la biografia di Gelli. Così, fece il suo nome. Dopo un quarto d’ora di attesa, si aprirono i cancelli…Comparve il venerabile. Chiese di non essere ripreso, ma concedette il permesso di riprendere un suo ritratto…”.
Il sito LINKIESTA, ha riportato l’articolo del Corriere della Sera che riportò notizia dell’incontro:
«”Volevo incontrare Licio Gelli da tempo, per potergli porre tutte quelle domande che qualunque italiano vorrebbe avere l’occasione di fargli”, confessa Pelù . Che è pronto a giurare: “Finchè il cancello della villona non si è aperto, ero convinto che sarebbe stato solo un gioco, che tutto si sarebbe risolto in uno scherzo, insomma”. Ma quando, dopo un’attesa di cinque minuti, i battenti si sono spalancati, seppur allenato a pronunciare parole “dure e pure” davanti a migliaia e migliaia di fan in delirio, Pelù s’è ritrovato letteralmente muto: “Mi ha preso il panico, devo ammettere. Che cosa gli dico ora, mi sono detto tra me e me? Io non sono un giornalista, non sono un detective e non sono neanche Piero Chiambretti che è sempre informatissimo… In fondo quel che so è che era capo della P2 in collusione con l’”Italia nera”, complice la Democrazia cristiana”, spiega. E aggiunge: “Gelli mi è apparso molto sospettoso e io, che mi ero autoinvitato a casa sua, non me la sono sentita di apostrofarlo chiaro chiaro con uno: “Scusi, ma di quella bomba, che cosa mi racconta”?”. Accidenti, quando si dice la buona educazione…”. A suonare il campanello di villa Wanda, Piero Pelù non s’è presentato solo. Ma con un perfetto lasciapassare in carne e ossa: Alex Maioli, giovane e biondo fotografo amico di Pier Carpi, colui che ha firmato il memoriale di Gelli e che ha il compito di girare un documentario sulla vita quotidiana dei Litfiba. Racconta ancora Pelù : “Ho cercato di ritrovare subito la calma. E per rompere il ghiaccio ho chiesto a Gelli se pratica qualche sport”. Risposta? “Mi ha detto che sport ne ha fatto abbastanza durante la guerra di Spagna”. E poi, quali altre domande ha trovato il coraggio di porgli? “Gli ho domandato di Andreotti. L’ha definito “una bravissima persona”. E di Berlusconi: “Non gli hanno dato abbasta tempo per agire”. Poi gli ho chiesto una previsione sulle elezioni prossime future: “Si risolvera’tutto al Centro Destra”, ha detto”. Sono stati “gli occhi vispi” la cosa che lo ha colpito di più di Gelli. “L’unico momento in cui l’ho visto trasalire è stato quando gli ho chiesto: “Chi lo fa adesso il colpo di Stato?”. Mi ha fulminato con lo sguardo e m’ha fatto eco: “Colpo di Statoooooo?”. Più volte ha ripetuto che lui oggi non ha più tra le mani la “sfera”, come una volta”. L’incontro tra il “diavolo” del rock italiano e il “diavolo” delle faccende oscure del Paese è durato un quarto d’ora. Alex Maioli ha fatto funzionare la sua telecamera: ma l’unica cosa che ha ripreso, ci assicura Pelù, è un bel ritratto a olio del padrone di casa. Per l’addio si sono stretti la mano. “Pero’ ho rifiutato le caramelle che mi ha offerto…”. Piero Pelù , di nuovo in tournè e con il suo gruppo, durante i concerti spende sempre qualche parola per urlare che “tra la prima e la seconda Repubblica non è cambiato niente, soltanto qualche faccia è diversa, grazie al trucco e al silicone”. Dice: “Mi considero un idealista di sinistra che vive una profonda crisi interiore politica. Non mi identifico più in nessun partito. D’Alema? è un politico come tutti gli altri. Se a capo del Pds ci fosse Veltroni le cose sarebbero ben diverse… “Prodi? Devo dire che ha una faccia proprio simpatica”.

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