La misura è colma. Quel lungo applauso del Sindacato autonomo di polizia agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi potrebbero davvero portare a un radicale cambiamento nelle regole di ingaggio delle forze dell'ordine e ad una differente composizione della commissione disciplinare che valuta le sanzioni nei confronti degli agenti che sbagliano. O almeno queste sono le promesse raccolte daPatrizia Moretti, la mamma di Federico, oggi a Roma per ricevere la solidarietà delle istituzioni.
Solidarietà alla quale in serata si aggiungono le parole di condanna di Giorgio Napolitano, straordinariamente dure, affidate a un messaggio diretto: "Cara signora, desidero lei sappia che condivido pienamente le posizioni prese dal ministro dell'Interno e dal presidente del Consiglio per quella che quest'ultimo ha definito una vicenda indegna. E comprendo
quanto dolore essa le abbia procurato."

Un durissimo schiaffo al neosegretario del Sap, Gianni Tonelli, che continua a difendere l'operato dei quattro poliziotti e chiede la revisione del processo in quanto "Aldrovandi non è morto per il fermo di polizia". Poi ammette: "Ho applaudito anch'io". Tuttavia la sua posizione è ormai isolatissima, tranne la dichiarazione di Carlo Giovanardi secondo il quale il ragazzo "è morto d'infarto"; già nel mattino Angelino Alfano aveva annullato l'incontro con il Sap previsto per martedì prossimo e aveva ulteriormente condannato l'ovazione degli agenti al Grand Hotel di Rimini: Poi nel pomeriggio ha voluto incontrare Patrizia Moretti insieme con il capo della Polizia, Alessandro Pansa, a sua volta indignato per l'iniziativa dei tesserati di Tonelli: "Comportamenti gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi".
Dall'incontro escono "promesse concrete", un cambiamento reale della polizia così come viene richiesto da tempo dalle famiglie che hanno subìto un destino simile agli Aldrovandi: sono le vicende di Stefano Cucchi, Giuseppe Uva, ora Riccardo Magherini. Il responsabile del Viminale e il prefetto Pansa hanno spiegato a Moretti che non possono modificare le decisioni della commissione disciplinare che ha deciso le sanzioni nei confronti dei quattro agenti condannati in via definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo.
In poche parole, non possono essere licenziati dalla polizia come invece ha richiesto più volte la famiglia di Federico. Ma Alfano si è impegnato a portare avanti quello che lo stesso Pansa aveva anticipato proprio al congresso del Sap, ovvero un cambiamento delle regole di ingaggio. "Ne parlerò con Renzi appena possibile", ha detto. Si tratterebbe di inquadrare in maniera certa i protocolli utilizzati dalle forze dell'ordine per i controlli di polizia come quelli dove sono morti Aldrovandi e Magherini. Protocolli insegnati nelle scuole di polizia, che oggi comprendono quelle manovre messe in atto automaticamente durante un fermo: gli agenti che buttano a terra il fermato, lo ammanettano con le braccia dietro la schiena e fanno pressione sul torace per evitare ribellioni. Una procedura standard che non appartiene ai manuali ufficiali e che risulta molto pericolosa, se è vero che provoca problemi di respirazione e collassi cardio-circolatorii nei soggetti più sensibili. L'idea di Pansa, che già aveva dato del "cretino" al celerino fotografato mentre calpestava una ragazza durante il corteo del 12 aprile a Roma, è quella di modificare gli schemi della formazione dei futuri poliziotti.



Sono cambiamenti che la madre del ragazzo ucciso ritiene "non immediati e nemmeno retroattivi", ma la speranza è che "non accada mai più quello che è successo a mio figlio".
In un solo pomeriggio la signora Moretti incassa dallo Stato vicinanza, comprensione e promesse concrete. E chiede che finalmente venga approvato il reato di tortura, passato al Senato e ancora in attesa alla Camera. La presidente Laura Boldrini si impegna per la sua rapida approvazione e auspica che i poliziotti colpevoli della morte di Federico siano "messi all'angolo". Piero Grasso, presidente del Senato, ricorda il lavoro delle forze dell'ordine: "Per me poi, che da 30 anni vivo circondato da agenti di polizia, di cui conosco impegno, fatica, rischi, sacrifici, la rabbia è maggiore, perché so che quell'applauso getta discredito anche su chi porta con onestà quella divisa". E durante la conferenza stampa sulla riforma della Pubblica amministrazione Matteo Renzi vuole tornare sull'argomento, certo che "migliaia di donne e uomini in divisa si sono sentiti disonorati da quell'applauso" ma sarebbe sbagliato collegarlo all'insofferenza delle forze dell'ordine per i tagli alla sicurezza.
Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per i diritti umani del Senato, interviene sulla commissione disciplinare interna alla polizia: "Vengano desecretati gli atti della commissione che ha portato ad una sanzione così lieve per i poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovandi". Altra richiesta, poi, è che tali commissioni interne "vengano radicalmente trasformate" per includere non solo "soci e amici" ma anche membri esterni, ad esempio magistrati.



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Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi
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