martedì 29 aprile 2014

Pubblichiamo un'analisi interessante. Ovviamente a noi verrebbe di integrarla inserendo mille altri motivi per i quali una persona normale non dovrebbe votare un ignorante come Grillo. Ma si sa la democrazia è democrazia. Non è importante avere ragione in democrazia. E' importante avere un solo voto in più dell'avversario politico.

Tommaso Ederoclite

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Tre punti sul perché il MoVimento 5 Stelle alle europee potrebbe fare flop

Pubblicato: 29/04/2014 12:59

Giuro che non è un post contro Grillo o il MoVimento, o almeno provo a non farlo diventare tale. È vero, non ho molta simpatia per le politiche proposte dal MoVimento, ma vorrei invitarvi a fare una riflessione sul perché il M5S elettoralmente potrebbe non avere lo stesso risultato "eclatante" avuto alle politiche. Poi ovviamente vorrei che ognuno ci mettesse un commento dicendo la sua, con la speranza che non sia un commento urlato ma ragionato.

Il sistema elettorale con le preferenze penalizza il MoVimento 5 Stelle.
Alle europee esistono le preferenze, non singola ma addirittura tripla, con almeno una preferenza che deve essere obbligatoriamente data alle donne. Voi mi direte "e quindi?". Beh, io una riflessione sulle preferenze e il loro funzionamento la faccio. Le preferenze sono da sempre, e sfido chiunque a smentirmi, strumento di "controllo del voto" per i candidati, cosa che ho valutato in vecchi post come negativa e che mi ha fatto sempre stare attento a vendere le preferenze come un pezzo dei sistemi elettorali da difendere senza se e senza ma.
Questa tornata europea di voto vedrà quindi un voto di preferenza che, rispetto alle politiche del febbraio 2013, sposterà una percentuale di voto non proprio esigua. I candidati che conoscono il voto di preferenza sanno come muovere una macchina organizzativa ed elettorale affinché quel voto "strutturato" si muova. Per capirci, per i candidati nei partiti tradizionali essere eletti nel collegio Sud significa prendere molte, moltissime preferenze personali, ovviamente portando voti anche al partito al quale afferiscono.
E qui il MoVimento 5 Stelle non ha buon gioco, anzi, credo che sul piano dei voti percentuali portati ai candidati e ai partiti "canalizzati" e filtrati dalle preferenze sarà per loro la vera battaglia da affrontare. Credo già persa per motivi semplici. Si pensi al fatto che i candidati sono sconosciuti, e anche se conosciuti non vanno più in là della loro provincia di appartenenza, giusto qualcuno arriva alla sua regione.

Il voto di opinione sulle europee potrebbe non avere un peso rilevante.
Il punto di forza del MoVimento 5 Stelle è il voto di opinione, basato su alcuni meccanismi che diversi politologi hanno ampiamente spiegato. Il voto di opinione è per definizione volatile. Oggi è qua, domani chissà. L'anno scorso, alle politiche, ha premiato il MoVimento 5 Stelle per diverse ragioni. Giusto per citarne uno, la non preferenza spinge l'elettorato a votare seguendo diverse ragioni, su tutti l'anno scorso il voto di opinione - ma anche quello di protesta - ha pesantemente condizionato l'esito elettorale. Si pensi alle amministrative dove il MoVimento 5 Stelle non è andato benisissimo, e dove esistono le preferenze. Quindi il meccanismo delle preferenze riduce queste tipologie di voto, a danno del MoVimento 5 Stelle. E comunque quel voto di opinione valorizza anche Renzi, e quindi quel voto di opinione contato a carico del Movimento 5 Stelle dovrebbe essere "rilevato" in maniera adeguata considerando che anche Renzi - non il PD ma Renzi - canalizza il voto di opinione.

Il capitale mediale di Grillo e del MoVimento 5 Stelle si sta logorando.
Qui forse qualcuno potrebbe pensarla diversamente, del resto potrebbe essere interpretata come una mia speculazione sociologica. Però se passiamo in rassegna gli errori di comunicazione fatti da Grillo, sono sicuramente molti di più rispetto a quelli fatti durante la campagna per le politiche (pensiamo alla cosa fatta sulla shoah, alle continue esplulsioni o alla più recente poca incisività sulla sua presenza a piombino). Anzi, in passato ho scritto più volte che Grillo per le politiche stava facendo una campagna di piazza e di rete ottima, e che è il trucco del suo crescere nei consensi era proprio in questo suo essere in piazza e in Rete. Su queste europee ci sono due elementi che incidono: 1) è una campagna già vista; 2) l'elemento curiosità che si focalizzava su Grillo non è più lo stesso, anzi.
Quindi un capitale mediale che è stato gestito male, che non è più lo stesso dell'anno scorso e che si sta sensibilmente logorando.
Un discorso che vale anche per l'intero MoVimento. L'elettore non vede più nel MoVimento l'elemento di novità, anzi. Ciò che li premiava l'anno scorso oggi non li premia più, o almeno non come prima. Il MoVimento è apparso bloccato dallo schema politico verso il quale loro si scagliavano, in pratica dovevano aprire il Parlamento con l'apriscatole e quella promessa sta iniziando ad apparire come non mantenuta. Poi c'è l'elemento che secondo me più disturba l'elettore. Questa unione di Grillo al Movimento non piace a chi si sta accostando seriamente al MoVimento, se prima era l'elemento che univa, oggi è quello che divide. E sempre più spesso sento militanti del MoVimento dire che Grillo non è il MoVimento, e questo giochino ormai ha cominciato a stancare. Non tutti voglio Grillo come leader, e non tutti non vogliono Grillo come leader. Un bel nodo da sciogliere.
Avrei anche altre cosa da aggiungere, ma per ora mi fermo qui, visto che abbiamo ancora meno di un mese al voto e ne sentiremo e leggeremo ancora tante.
Attendo commenti, e spero non offese.
Fate Vobis.

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