mercoledì 30 aprile 2014

In un paese civile questo non è consentito. Non credo che in Finlandia avrebbero potuto urlare su un morto. La vita è sacra e mai nessuno può permettersi di esultare per un ragazzo morto. Anche se avesse ragione. E questi poliziotti non hanno ragione.

L’ovazione per gli agenti che uccisero Federico Aldrovandi

di   - 29/04/2014 - È accaduto durante il congresso del Sap a Rimini: una vergogna, secondo la madre del ragazzo morto a causa delle percosse, e una vicenda indegna secondo il Premier Matteo Renzi

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Rimini: Durante la sessione pomeridiana del congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di Polizia, vi sono stati cinque minuti applausi con tanto di delegati in piedi per tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del 18 enne Federico Aldrovandi durante un controllo avvenuto a Ferrara il 25 settembre del 2005. I tre agenti sono Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani e sono stati condannati il 21 giugno del 2012 a tre anni e sei mesi, tre anni dei quali coperti da indulto, per eccesso colposo in omicidio colposo. Oltre ai tre poliziotti presenti durante il congresso del Sap, era coinvolta anche un’altra poliziotta, Monica Segatto.
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MATTEO RENZI - Matteo Renzi ha telefonato stasera alla madre di Federico Aldrovandi per esprimerle solidarieta’ per “l’indegna vicenda” accaduta al congresso del Sap. Alla solidarieta’ del premier si sono associati i vicesegretari del Pd, Deborah Serracchiani e Lorenzo Guerini, che hanno espresso totale vicinanza alla signora Patrizia. 
IL COMMENTO DI PATRIZIA MORETTI - «È terrificante, mi si rivolta lo stomaco», commenta Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi, raggiunta dall’Ansa, all’applauso che la platea del Sap ha rivolto ai poliziotti condannati per la morte del figlio. «Cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? È estremamente pericoloso». Nei mesi scorsi gli agenti, scontata la pena residua, sono stati riammessi in servizio con compiti impiegatizi e lontani da Ferrara. Come forma di protesta contro questa decisione e per chiedere che questi poliziotti venissero radiati dalla forze dell’ordine è nato il movimento “Via la divisa“, che ha indetto una manifestazione a Ferrara lo scorso 15 febbraio. La madre di Federico aveva chiesto più volte che i colpevoli della morte di suo figlio venissero estromessi dalle forze dell’ordine: «Di come morì Federico si sa tutto, ormai. Ma manca ancora una parte fondamentale. Il perché. Loro (gli agenti, i funzionari della Questura, ndr) lo sanno. Io no», aveva spiegato a suo tempo Patrizia Moretti.
FEDERICO ALDROVANDI - Federico Aldrovandi è morto il 25 settembre del 2005 durante un controllo di polizia per mano degli agenti che lo avevano fermato. La verità accertata nelle aule e passata in giudicato è che quella mattina quattro poliziotti picchiarono selvaggiamente il ragazzo e continuarono a farlo fino ad ucciderlo, anche dopo averlo buttato a terra e bloccato. Quegli stessi poliziotti e i loro colleghi mentirono, depistarono, intimidirono testimoni e giornali per coprire un delitto che poteva essere coperto solo con la complicità delle autorità e grazie alla distrazione di una famiglia distrutta dal dolore, che per fortuna non c’è stata. Quei poliziotti e altri ufficiali hanno dato una pessima prova di sé e ricoperto di vergogna e di disonore il corpo e i colleghi, soprattutto quelli onesti, quelli che stanno alle regole e alle leggi.

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