domenica 18 maggio 2014

É sfuggito. La Salsi e Favia li hanno fatti fuori in un battiti di Ale di un moscone. Uno con carichi pendenti é sfuggito. Ma guarda!

18 Maggio 2014

Il grillino è indagato ma tiene tutto nascosto

Davide Bertoletti, candidato a Cesano Boscone, è accusato di associazione a delinquere

Milano - «Tutte le persone in lista hanno dovuto presentare il casellario giudiziario e i carichi pendenti: questo è sinonimo di legalità». Così tuonava in una intervista il leader (anche se poi specificava che «nel nostro gruppo non ci sono né capi e né leader») del Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone, popoloso comune dell'hinterland milanese. Aveva chiesto a tutti il certificato, ma evidentemente non a se stesso: perché altrimenti sarebbe saltato fuori il guaio giudiziario non da poco in cui l'esponente grillino si trova coinvolto. Un guaio particolarmente fastidioso per il militante di un movimento che fa del rapporto diretto con la gente il suo punto di forza: proprio dal rapporto con la gente, e in particolare con dei cittadini sprovveduti, il candidato grillino è accusato di essersi approfittato, per organizzare truffe da centinaia di migliaia di euro, scaricandone poi le conseguenze sui malcapitati.
La cittadina di Cesano Boscone è divenuta nota recentemente in tutta Italia per la presenza della Sacra Famiglia, l'istituto dove Silvio Berlusconi fa il suo volontariato per i servizi sociali. Per chi la conosce, Cesano è - come altri comuni della periferia milanese - un laboratorio politico vivace, dove spesso i politici passano da una parte all'altra senza troppi patemi. E lo stesso è accaduto con i grillini. Tra gli esponenti di punta dei Cinque Stelle, c'è in fatti anche il protagonista di questa storia, che si chiama Davide Bertoletti, e proprio una verginella politicamente parlando non è: è passato dalle file di An a quelle del Pdl, infine è approdato tra le schiere dei fan di Beppe Grillo. E da questa sponda lancia proclami contro la casta, «mandiamoli tutti a casa», dice nell'intervista rilasciata a un sito locale, in vista della presentazione dei candidati grillini (tra cui lui medesimo) alle elezioni comunali del 25 maggio.
La contraddizione tra i proclami e la realtà è così clamorosa da pensare a una omonimia: invece coincidono anche data e luogo di nascita. E così bisogna rassegnarsi al fatto che il Davide Bertoletti candidato del Cinque Stelle è lo stesso Bertoletti che è sotto processo a Busto Arsizio per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. È una costola di un processo analogo celebrato a Milano: sul banco degli imputati capi e gregari di una banda che assoldava sprovveduti che convinceva a chiedere mutui alle banche, con la complicità di funzionari degli istituti di credito. Poi i soldi sparivano, e a fare i conti con le cartelle esattoriali restavano i poveretti coinvolti nel gioco. Bertoletti è accusato di far parte della banda come uno degli «intermediari stabili con il compito di reclutare clienti/prestanome a cui intestare i mutui oggetto delle truffe». Il processo ha avuto vita tormentata, e tutti gli imputati ormai hanno a portata di mano la possibilità di cavarsela con la prescrizione. Ma cosa farà Bertoletti, seguace di un leader che la prescrizione vuole abolirla?

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