mercoledì 21 maggio 2014

I mercati sono pieni di gente che fa i soldi speculando ma è proprio per questo che spread sale. Hanno capito che con Grillo vincitore l'Italia va al macero e si fanno pagare il rischio.

I mercati temono Grillo, lo spread torna a salire

di   - 21/05/2014 - Alla vigilia del voto l'Italia diventa osservata speciale dei mercati finanziari

I mercati temono Grillo, lo spread torna a salire
Lo spread tocca i 200 punti base e poi ridiscende, secondo una delle piattaforme che calcola il differenziale Btp Bund. Su Bloomberg è arrivato fino a 194 punti base e il rendimento del decennale italiano viaggia al 3,26%. Ora lo spread è in leggero ripiegamento a 186 punti. «Lo spread è aumentato in quasi tutti i paesi, anche in Francia. C’è un elemento di nervosismo sui mercati legato alla situazione europea e alle attese dei risultati elettorali. Avevo detto che il calo dello spread avrebbe potuto invertirsi: ora è successo» ha affermato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in un’intervista a “Quotidiano Nazionale”. «I mercati finanziari continuano a essere in una fase positiva rispetto ai paesi del Sud Europa – continua Padoan- però sono anche nervosi. Bisogna rispondere proseguendo con le misure che stabilizzano l’economia e la rendono più competitiva».
Matteo Renzi ospite a ''In Mezz'Ora''
I MERCATI TEMONO GRILLO - Secondo alcuni osservatori, scrive Repubblica, il Belpaese in questa tornata elettorale è un osservato speciale e si teme che un’affermazione del M5s e degli euroscettici in generale possano portare ad allentare le attenzioni di bilancio e la politica di austerity, creando un concreto rischio di instabilità e quelle tensioni sul governo che i mercati non apprezzano. Renzi e Grillo quindi si devono muovere in un panorama in cui vi sono milioni di elettori indecisi, quasi un terzo degli aventi diritto fino a dieci giorni fa non sapeva nemmeno che domenica si vota per le elezioni europee. In questo contesto si devono muovere Pd e M5s per raccogliere fino all’ultimo voto utile. Lo spread indica chiaramente che i mercati sono preoccupati per il 25 maggio italiano, per questo secondo palazzo Chigi il premier è chiamato a «un sovrappiù di responsabilità» di fronte agli insulti populisti di Grillo ed è necessario che pensi a  «rassicurare gli investitori». A chi gli chiede «qualche sforzo creativo in più», Renzi risponde «io non farei mai la promessa dell’ultimo minuto. Non sono Berlusconi, questo dev’essere chiaro».
«LE EUROPEE NON SONO UN REFERENDUM SUL GOVERNO» - Ora Renzi si trova in una situazione di testa a testa con il M5s e Forza Italia che rischia di uscire con le ossa rotte dalla prossima tornata elettorale: se l’esito sarà questo il risultato non sarà indolore. Renzi comunque avverte che sarà «fedele all’accordo con Forza Italia. Se «si sfilano, però, me ne farò una ragione. Ci abbiamo provato e tanti saluti». Parlando di Grillo sostiene che il suo movimento abbia un solo argomento concreto, l’onestà: «Ma l’onestà la considero una precondizione per fare politica. Non è sufficiente a governare un Paese». Anche se il premier non si definisce «preoccupato» per domenica, è sempre più consapevole delle difficoltà che si potrebbero delineare all’orizzonte. Nel frattempo i ministri Maria Elena Boschi a Firenze e Andrea Orlando a Palermo spediti sul territorio a a raccogliere voti ripetono come un mantra che «le europee non sono un referendum sul governo». Anche Enrico Letta a sorpresa si ritrova alleato di Matteo Renzi: durante i suoi discorsi tenutisi a Brescia e San Minato ha messo in guardia gli elettoridal M5s: «Ho visto Porta a porta. Il tentativo di trasformazione moderata può far cadere il Paese in un’allucinazione collettiva. Bisogna stare svegli e votare Pd»

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