Beppe Grillo lancia la sua sfida a giornalisti e politici. Dopo le europee il M5s li sottoporrà a un processo popolare sulla rete. In un post pubblicato sul suo blog dal titolo 'Processi popolari in rete', Grillo scrive: "Non si può edificare una nuova Italia senza sgombrare il terreno da coloro che l'hanno depredata trasformando la quinta (sesta?) potenza industriale in un deserto. Le categorie dei distruttori sono tre, i giornalisti grazie ai quali siamo 68esimi nella libertà di informazione nel mondo e che per ragioni di protezione di casta (e di pagnotta) si coprono a vicenda, gli industriali di regime sempre pronti a pagare mazzette (o a garantire pacchetti di voti) per accedere ai bandi di gara pubblici o alle concessioni di stato e i politici, che vengono un gradino più in basso delle meretrici. Questo orrendo trio va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo le elezioni europee".
"Questo orrendo trio- aggiunge- va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo le elezioni europee. Sarà fatto in rete dove verrà ricostruito un castello virtuale con le celle individuali, ognuna con la sua targhetta" Poi spiega che "per Berlusconi verrà riprodotta integralmente quella di al capone ad Alcatraz sperando di non avere querele da parte dei discendenti di Al Capone. Ci saranno le liste, le prove e i testimoni di accusa come in processo. Per ogni persona ci sarà un cittadino che articolerà i capi di accusa. Alla fine gli iscritti certificati al m5s potranno votare per la colpevolezza o l'innocenza".
Certo, aggiunge, "un tribunale popolare non può sostituirsi alla giustizia nell'erogazione delle pene, ma può informare i cittadini sui furti e le malversazioni di un sistema che ha portato allo sfascio l'Italia. Ed è quello che sarà fatto. Il processo durerà il tempo necessario, almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche quanto prima e l'ordine in cui saranno processati gli inquilini del castello sarà deciso in rete. La prima categoria sarà quella dei giornalisti che hanno occultato la verità agli italiani nell'ultimo ventennio. I pennivendoli di regime".