mercoledì 21 maggio 2014

Vai Matteo, mandiamo a casa questi ignoranti e presuntuosi e fascisti a loro insaputa.

Renzi e Grillo, continuano le scintille
Il premier: In Europa senza show e pagliacciate
Il leader M5s, Dopo il voto processo web ai politici


“Non abbiamo bisogno di show e pagliacciate al Parlamento europeo: non abbiamo bisogno di salire sul tetto”. Abbiamo bisogno di “serietà”, di “persone preparate che portino avanti gli interessi dell’Italia”. Lo ha ribadito il premier Matteo Renzi a Rtl, dove ha chiarito ancora una volta che ”la legittimazione” del governo “non arriva dalle elezioni europee”, anche perché “il presidente del Consiglio è eletto dal Parlamento non dal popolo”. Dunque “da lunedì non cambia niente per il governo italiano perché la formazione del Parlamento resta la stessa di ora. Anche se il Pd arrivasse primo alle europee, ipotesi alla quale io credo, non cambierebbe niente neanche in positivo”, aggiunge. Ma se il Pd “arriva primo è più forte la nostra forza a livello di Europa”.
“Grillo e Berlusconi se le stanno dicendo di tutti i colori e io li lascio fare perché noi abbiamo da governare, loro possono passare il tempo a insultarsi quanto vogliono”. Così il premier Matteo Renzi a Rtl. “Se vogliono darsi di Hitler e dintorni facciano, è un problema loro. Mi fanno anche tristezza, ma io governo”, aggiunge. L’Italia, ha detto ancora il premier, “merita di più degli insulti e degli urli e dei vaffa. L’urlo ti dà la sensazione di star bene per cinque minuti ma poi torna la vita. Io voglio cambiare il Paese . Con grande determinazione, umiltà e serenità, noi questo Paese lo cambiamo”.
La risposta di Grillo
Politici, industriali e giornalisti: «questo orrendo trio va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo le elezioni europee». Così Beppe Grillo sul suo blog dove annuncia la creazione di “liste” di imputati: «Il processo durerà almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche quanto prima».
Avverrà tutto via web ma evoca senz’altro scenari foschi il concetto di tribunale del popolo agitato da Beppe Grillo che circostanzia il progetto, prossimo alla partenza. Con un dettaglio in più rispetto a quanto anticipato nei comizi di questi giorni: delle vere e proprie liste di proscrizione (il leader M5S non le chiama così ma questo sono) visto che «ci saranno – chiarisce – le liste, le prove e i testimoni di accusa come in un processo».

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