Sondaggi, il Pd tira un sospiro di sollievo: Grillo non sfonda
di Marco Esposito - 22/05/2014 - Gli ultimissimi numeri tranquillizzano i dirigenti democratici: le rilevazioni del dopo Porta a Porta scongiurerebbero il temuto sorpasso pentastellato
Dopo un momento di panico, vissuto soprattutto fuori da Palazzo Chigi, tra i dirigenti e i parlamentari democratici, ora arriva il momento del sollievo. Il sorpasso non ci sarà.
GRILLO E PORTA A PORTA – Il momento di massima ansia in casa democratica si era vissuto tra lunedì e martedì, cioè a cavallo dello show di Beppe Grillo a Porta a Porta. Infatti, per il comico genovese quella da Bruno Vespa era una opportunità assai ghiotta: presentarsi ad una fetta di elettorato che non lo vota, che lo guarda con sospetto, e che lo conosce poco. Una situazione dalla quale Grillo avrebbe potuto solo trarre benefici: qualche elettore in più, nessuno in meno.
Eppure, i sondaggi commissionati l’indomani della puntata di Porta a Porta dimostrano come il Pd non avrebbe risentito dell’esibizione del leader del Movimento 5 Stelle. Anzi. Se possibile, quella tendenza che sembrava veder ridurre la forbice tra democratici e grillini sembra si sia fermata.
BENE AL NORD MALE AL SUD - Il Pd va molto bene, come da tradizione, al centro italia. Le sue roccaforti Toscana, Umbria ed Emilia non fanno mancare il loro tradizionale sostegno. Bene, molto, anche la nord italia. Sembra, guardando i sondaggi, che una parte dell’elettorato di centro destra abbia scelto di appoggiare il “giovane” Renzi, anche nel produttivo nord-est.
I problemi iniziano sotto Roma. Se nel sud, comunque, il confronto con il M5S è comunque sul filo di lana, nelle isole, Grillo è in testa, soprattutto in Sicilia, dove il Movimento ha una delle sue roccaforti.
LIVELLO NAZIONALE – Quel che conta, comunque, è che a livello Nazionale il pericolo di un sorpasso, secondo i sondaggi in possesso dei renziani, non esiste. Il Pd sarebbe tranquillamente sopra quota trenta, e il M5S altrettanto evidentemente sotto quota 30. Insomma, quello di domenica non sarà il plebiscito che Renzi ha forse sognato qualche settimana fa, ma non metterà in pericolo il suo esecutivo.
Un risultato importante, visto il clima delle ultime settimane.
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