Renzi galvanizza Napoli: «O vince Pd, o perde l'Italia»
E' uno degli ultimi appuntamenti del Pd a Napoli, quello di Matteo Renzi. E il premier galvanizza Piazza Sanità a Napoli, la stessa che l'8 maggio non si è riempita per Grillo (e che alla fine ha sbeffeggiato sul web #beppeOflop). «Provocano il Pd perché hanno paura di noi», dice il premier, salito sul palco insieme con il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.
«Ciao Napoli» è l'esordio di Renzi, «se qualcuno credeva che la piazza non fosse casa nostra, stasera ha avuto una risposta da Napoli». «Cambia chi governa, non chi insulta», dice ai napoletani. «Ognuno cerchi di mettersi in gioco», esorta il segreta, che chiede «il voto e non solo» alle migliaia di persone giunte in piazza. «Sono vent'anni che vi prendono in giro».
Poi rivolge tre proposte ai napoletani:
La prima: «Le elezioni sono un'opportunità, approfittiamone per cambiare verso nelle politiche di immigrazione. Basta bambini morti nei nostri mari!».
La seconda: «Basta con la politica degli insulti, con la politica che parla il linguaggio di morte, noi parliamo il linguaggio della speranza, noi svolgiamo un servizio sociale, consentiamo a un noto statista ligure di parlare di lupara bianca, di Hitler. Vi rendete conto? Noi rispondiamo con il linguaggio della gentilezza. E allora, scaricate la rubrica del vostro telefonino e andate casa per casa a recuperare il consenso del Pd, perché o il Pd salva l'Italia, oppure l'Italia la lasciamo a chi vuole distruggerla».
La terza: «La cultura arricchisce il nostro cuore. Loro sono l'insulto, noi siamo la proposta, loro sono la rabbia, noi la speranza. O vince il Pd o perde l'Italia. Vi chiedo di mettervi in gioco».
La piazza è la stessa che l'8 maggio non si è riempita per Beppe Grillo. E il premier Matteo Renzi, già ieri, intervistato a L'Arena su Rai 1, si è detto fiducioso di poter fare «qualche persona in più» del leader pentastellato. Piazza Sanità, il cuore popolare e popoloso di Napoli, ai cui lati sono stati posizionati due maxischermi, è stracolma.
«Ciao Napoli» è l'esordio di Renzi, «se qualcuno credeva che la piazza non fosse casa nostra, stasera ha avuto una risposta da Napoli». «Cambia chi governa, non chi insulta», dice ai napoletani. «Ognuno cerchi di mettersi in gioco», esorta il segreta, che chiede «il voto e non solo» alle migliaia di persone giunte in piazza. «Sono vent'anni che vi prendono in giro».
Poi rivolge tre proposte ai napoletani:
La prima: «Le elezioni sono un'opportunità, approfittiamone per cambiare verso nelle politiche di immigrazione. Basta bambini morti nei nostri mari!».
La seconda: «Basta con la politica degli insulti, con la politica che parla il linguaggio di morte, noi parliamo il linguaggio della speranza, noi svolgiamo un servizio sociale, consentiamo a un noto statista ligure di parlare di lupara bianca, di Hitler. Vi rendete conto? Noi rispondiamo con il linguaggio della gentilezza. E allora, scaricate la rubrica del vostro telefonino e andate casa per casa a recuperare il consenso del Pd, perché o il Pd salva l'Italia, oppure l'Italia la lasciamo a chi vuole distruggerla».
La terza: «La cultura arricchisce il nostro cuore. Loro sono l'insulto, noi siamo la proposta, loro sono la rabbia, noi la speranza. O vince il Pd o perde l'Italia. Vi chiedo di mettervi in gioco».
La piazza è la stessa che l'8 maggio non si è riempita per Beppe Grillo. E il premier Matteo Renzi, già ieri, intervistato a L'Arena su Rai 1, si è detto fiducioso di poter fare «qualche persona in più» del leader pentastellato. Piazza Sanità, il cuore popolare e popoloso di Napoli, ai cui lati sono stati posizionati due maxischermi, è stracolma.
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