Le domande che nessuno fa a Grillo e Casaleggio
La fanno facile i grillini a dire che i giornalisti sono venduti, che sono servi, giornalai, corrotti, devoti a questo o quel padrone. Ma sono talmente presi – i grillini – dai loro slogan da non accorgersi invece di un paradosso ben più grave perché sotto gli occhi di tutti: che i giornalisti a Grillo le domande non le fanno. Si limitano a solleticare il comico con ammiccamenti vaghi quasi mai entrando nel dettaglio delle affermazioni fatte dal capo dei 5 stelle.
Già perché a parte Bruno Vespa – che quattro giorni fa si è riscoperto zanzara giornalistica capace di mettere all’angolo il comico su alcuni temi particolarmente spinosi – non si sono sentiti altri colleghi che pure hanno intervistato il comico, chiedergli conto delle sue affermazioni e del programma del movimento, dati alla mano. Per non parlare delle altre contraddizioni.
Ci sono altre domande che i giornalisti non fanno. Dal momento che il duo Casaleggio-Grillo è ormai forte e quotidiano, ad esempio, chi ci assicura che alcune posizioni politiche del MoVimento o frasi di Beppe Grillo non possano in qualche modo favorire o tutelare – anche indirettamente – questo o quel cliente della Casaleggio e Associati? Non potrebbe essere questo un conflitto di interessi?
Venendo alla campagna elettorale, nell’ottica della trasparenza grillina, non sarebbe il caso – secondo Grillo e Casaleggio – mettere giorno per giorno e incontro per incontro sul sito la rendicontazione di tutte le spese e di chi le paga? Questa si che sarebbe una differenza, che romperebbe gli schemi e le convenzioni. Grillo e i suoi invece da giorni girano il Paese ma alle 23.20 del 20 maggio 2014, alla voce “Spese sostenute”, sul blog di Grillo il contatore segna “0,00″ euro. La didascalia recita: “L’elenco delle spese sostenute sarà aggiornato periodicamente” già, eppure siamo già al 20 maggio e ancora non è presente alcun aggiornamento. Nell’introduzione alle donazioni si legge poi: “Chi vorrà, inserendo i suoi dati, potrà essere visibile nella lista dei donatori”, perché non inserirli tutti al di là dalla volontà del singolo? Sarebbe il caso di conoscere chi sovvenziona il MoVimento, nel dettaglio, proprio per non essere come tutti gli altri partiti.
Nessuno, poi, chiede conto a Casaleggio e Grillo dei fatturati del blog e della piattaforma meetup: è fuor di dubbio che – ospitando proclama e articoli del MoVimento, una forza politica con oltre 9 milioni di elettori e adesso sotto gli occhi dei media esteri e dell’opinione pubblica italiana, dal blog si ricavino non pochi guadagni. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio non lo considerano un CONFLITTO DI INTERESSI? Se l’intento è quello di far politica in modo sincero, per il bene del Paese, perché non creare un sito pulito, senza pubblicità, attraverso cui informare su attività e iniziative senza vedersi comparire pubblicità di ogni tipo, Dvd o libri targati Grillo/Casaleggio/Fo, Kindle di Amazon (che ha collezionato diversi scandali per il trattamento dei dipendenti) o chissà quale altro prodotto?
Perché insomma il traffico deve essere convogliato sul dominio beppegrillo.it quando si potrebbe creare un sito a parte – dei 5 Stelle – privo di qualsiasi pubblicità (che frutta ad ogni clic degli adepti o dei media)? Il sistema in essere, Grillo non lo considera un CONFLITTO DI INTERESSI? Temo che quest’ultimo, secondo molti grillini, esista solo per Berlusconi.
Le pubblicità sul blog – altra domanda che nessuno fa – capita che siano anche in contraddizione con gli slogan tipici del movimento: accade infatti di vedere annunci di automobili o – come si diceva prima – di Amazon, società che ha subito diverse inchieste giornalistiche per il trattamento riservato ai dipendenti. E’ ben difficile che Casaleggio o chi per lui non sappia eliminare gli annunci indesiderati…
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