ROMA - Mentre Silvio Berlusconi torna ad attaccare i giudici, Casaleggio denuncia un 'piano inglese' per la rielezione di Napolitano e Renzi ribadisce che domenica non si vota per le politiche, sul blog di Beppe Grillo compare un post in cui vengono spiegate nel dettaglio le modalità di un imminente processo popolare contro giornalisti, imprenditori e politici. 

Il processo mediatico si terrà "dopo le europee", assicura il capo del M5s: "Sarà fatto in Rete dove verrà ricostruito un castello virtuale con le celle individuali, ognuna con la sua targhetta. Ci saranno le liste, le prove e i testimoni di accusa - continua Grillo sul blog - come in processo. Per ogni persona ci sarà un cittadino che articolerà i capi di accusa. Alla fine gli iscritti certificati al M5S potranno votare per la colpevolezza o l'innocenza". Poi chiarisce: "Un tribunale popolare non può sostituirsi alla giustizia nell'erogazione delle pene, ma può informare i cittadini sui furti e le malversazioni di un Sistema che ha portato allo sfascio l'Italia. Ed è quello che sarà fatto. Il processo durerà il tempo necessario, almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche quanto prima e l'ordine in cui saranno processati gli inquilini del castello sarà deciso in Rete. La prima categoria sarà quella dei giornalisti che hanno occultato la verità agli italiani nell'ultimo ventennio". 

Berlusconi contro i giudici. L'ex cavaliere critica nuovamente la sentenza che lo ha portato fuori dal Parlamento e attacca i giudici: ospite in studio a Agorà, l'ex cavaliere ribadisce che "sanno tutti che quella contro di me è stata una sentenza costruita e politicizzata, voluta perché la sinistra riuscisse a espellermi dal Parlamento con 6 anni di incandidabilità".

L'ex premier continua a battere i tasti della sua campagna elettorale, con il "colpo di Stato dello spread nel 2011", le critiche a Grillo ("Fa paura", "temo il M5s come il comunismo"), al premier Renzi ("lui a palazzo Chigi non è democrazia", "mente come i comunisti"), a Ncd ("Traditori? Gli italiani lo sanno") e con il tira e molla sulla possibilità di tornare al governo: "Di fronte al pericolo di un regime autoritario credo che qualsiasi soluzione sia migliore", ma sempre e solo se il Pd "adottasse il nostro programma". 

Casaleggio e il 'piano inglese'. Dal fronte grillino, la giornata di campagna elettorale è aperta da un'intervista di Gianroberto Casaleggio al Fatto, in cui il braccio destro di Beppe Grillo denuncia un "piano inglese" per la rielezione di Napolitano e il governo Letta: "Era il 10 aprile 2013, una settimana prima delle elezioni presidenziali. Eravamo Grillo, io e due nostri collaboratori. L'ambasciatore inglese ci chiese di incontrare Enrico Letta, allora vicesegretario del Pd, che aspettava in un'altra stanza" ma "rifiutammo", "a un certo punto l'ambasciatore o il suo braccio destro ci domandò: che ne pensate della rielezione di Napolitano?".  

"Poi - prosegue, - quando due settimane dopo ci trovammo Napolitano rieletto e Letta presidente del Consiglio, ci dicemmo che forse qualcosa non quadrava... E' una prova della forte influenza che i governi stranieri hanno sulle scelte politiche italiane".

Di Maio: "Hanno paura di noi". Intanto, per Luigi Di Maio (M5S), vicepresidente della Camera, intervenendo a "La Telefonata di Belpietro", su Canale 5, "Gli attacchi violenti di Renzi e Berlusconi a Grillo mostrano che hanno paura, e hanno ragione ad averla". 

"Dobbiamo spostare l'attenzione su temi reali - ha aggiunto Di Maio -. Renzi e Berlusconi hanno votato contro la nostra mozione che toglieva soldi alle pensioni d'oro per spostarli sulle minime. Dopo questo voto per me sono tutti uguali". Secondo il vicepresidente della Camera "il pantano sono loro: sono questi partiti e questi personaggi che li rappresentano".

La risposta del premier Renzi. Matteo Renzi risponde dalle frequenze di Rtl 102.5: "Berlusconi e Grillo sono due affermati professionisti dello show. Dal giorno dopo sono capaci di dire di tutto. Io ho da governare", dice Renzi, che ricorda le assunzioni della Merck a Modugno, azienda visitata ieri. "Queste sono le cose che interessano a me. Se poi loro si vogliono dare dell'Hitler e dintorni, facciano loro. A me fa un po' tristezza".

E ancora: "Al Parlamento europeo non abbiamo bisogno di pagliacciate o di chi sale sul tetto, abbiamo bisogno di chi porta in alto i valori dell'Italia in Europa". Poi ribadisce il concetto che dal voto di domenica non ci saranno conseguenze sul governo, come invece sostiene Grillo: "Anche se arrivassi primo alle Europee, ipotesi in cui credo, non cambiarebbe niente neanche in positivo per me, perché non è che la legittimazione arriva dalle europee".

"Ci sono due tipi di legittimazione - aggiunge Renzi - una è quella costituzionale, il presidente del Consiglio è eletto dal Parlamento, e questa non avrà mai la legittimità del voto popolare, e poi ci sono le elezioni politiche".

"L'ultima volta alle politiche è arrivato prima Grillo, secondo Bersani, terzo Berlusconi - conclude il premier - Ora spero che la classifica cambi e noi possiamo arrivare al primo posto. Ma molto dipenderà da quanta gente va a votare e se le persone avranno voglia di scommettere sul dare forza all'Italia in Europa".