lunedì 19 maggio 2014

Con la rete dei grillini talebani e senza televisione ora Grillo sarebbe un povero pazzo da rinchiudere in manicomio.


POLITICA

Beppe Grillo e la Rai: c'eravamo tanto amati

Il leader Cinque Stelle rientra su Raiuno da leader politico. La sua ultima comparsa televisiva da comico, invece, risale al 1993. Da allora solo attacchi. Spesso tralasciando il fatto che è negli studi della televisione pubblica che ha costruito il suo personaggio e la sua popolarità

DI LUCA SAPPINO




Beppe Grillo e la Rai: c'eravamo tanto amati
Beppe Grillo in un programma Rai nel 1983
Grillo sarebbe Grillo senza l’odiata mamma Rai? Probabilmente no. E se oggi l’ex comico è un seguitissimo leader politico, lo deve anche a quella sua faccia resa famosa da anni di presenza televisiva. Lo dice sempre: «sono il megafono del movimento».

Un megafono che è tale perché conosciuto e riconoscibile. Grillo però in Rai, dove torna per l’intervista con Bruno Vespa, in diretta dalle 23.45 a Porta a Porta, non mette piede dal 1993. Certo da quando è nato il Movimento 5 stelle, e prima dai tempi degli “Amici di Beppe Grillo” e delle campagne del blog, i telegiornali lo mettono nei panini delle dichiarazioni dei politici, gli dedicano speciali e approfondimenti.



Ma da quando nell’edizione 1986 di Fantastico fece una battuta sui socialisti («Ma qui sono tutti socialisti. Ma se son tutti socialisti, a chi rubano?») il rapporto con la Rai non fu più lo stesso, fino a interrompersi nel 1993 quando la Rai trasmise il suo show in diretta dal teatro Rai Delle Vittorie.

In Rai Grillo arriva grazie a Pippo Baudo che lo chiama e lo lancia in tv, prima con 'Secondo voi', nel 1977 e nel 1978, poi con ' Luna Park ', nel 1979.

Poi vengono gli anni di Fantastico, dalla prima edizione del 1979 condotta insieme a Loretta Goggi a quella del 1986: Fantastico 7. «Mi mise in grande difficoltà e mise in difficoltà il direttore di allora Biagio Agnes» ricorda Baudo, conduttore dell’edizione, ricostruendo la celebre battuta di Grillo sui socialisti: «Dalla sede del Psi ci furono richieste di punizioni».

Baudo prese però le distanze in diretta: «Mi dissocio» disse, e questo sgonfiò parzialmente le polemiche. Sul difficile rapporto tra Rai-Grillo e sulla censura, Baudo anni dopo ha così ricostruito il clima: «Mi chiamavano sempre dalla direzione generale della Rai e mi dicevano “Com’è il copione di Grillo?”. Io non l’avevo letto, perché non c’era, ma dicevo comunque “nessun problema”, e poi in caso mi difendevo “Il comico è così, improvvisa”».

In quel caso funzionò poco. Quando non chiedeva ancora voti, Grillo salì più volte sul palco del Festival di Sanremo, prima ma anche dopo la battuta sui socialisti. Proprio con Baudo gli capitò nel 1984 di annunciare anche l’esibizione dei Queen. L’unica volta che non fu ospite ma conduttore fu nel 1978, quando fece da spalla a Stefania Casini e a Vittorio Salvetti.

Tornò a Sanremo nel 1984, ospite di Baudo, nel 1988, e nel 1989. E proprio sul suo cachet per le quattro serate dell’edizione del 1988 recentemente c’è stata polemica. Quando Grillo, ormai leader politico, ha criticato la retribuzione di Fabio Fazio, prima di cimentarsi in un blitz all’Ariston, dal Pd gli hanno ricordato i «350 milioni di lire che incassò senza remora».

Negli anni '80 Grillo è protagonista anche di due spettacoli tutti suoi, “Te la do io l'America” nel 1981, e “Te lo do io il Brasile” nel 1984. A quell’esperienza si richiama il suo ultimo show, con cui ha scaldato i motori per queste elezioni europee: “Te la do io l’Europa”.

Proprio per questo show dallo stadio Maracanà deserto Grillo registra uno sketch premonitore anche se forse non esilarante: “ Beppe Grillo contro resto du mundo ”. Finisce 7 a 0. Per Grillo, ovviamente.

Le comparsate non si contano. Anche con Vespa, questo non è un debutto. Nel 1983 gli fece da spalla , commentando i risultati delle elezioni politiche.

Forte della notorietà, Grillo è stato anche protagonista di una serie fortunatissima di spot dello yogurt Yomo . Gli spot. andati in onda dal 1986 al 1988, furono pluripremiati, Telegatto compreso: «Ma vi pare che dopo anni di televisione», disse Grillo sugli schermi Rai, «mi premiano per uno yogurt?».

Dopo gli show del 1992 e del 1993, Grillo andrà in onda solo su Tele+. Abbandonerà anche quella poi, preferendo gli spettacoli nei teatri e nei palazzetti, quando la paytv sarà comprata da Rupert Murdoch. A Tele+ però Grillo deve la diffusione di quello che diventerà un format anche del Grillo politico: il discorso alla nazione di fine anno. Il 31 dicembre 1999 va in onda il primo “Discorso all’umanità”. 
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