Renzi ottimista: "L'Italia guiderà il cambiamento. Cambia chi governa, non chi urla"
Il presidente del Consiglio, in una conferenza stampa congiunta con il premier polacco Tusk, illustra il programma per il semestre europeo a guida italiana. "La Libia è il problema più forte"
ROMA - La necessità di nuove politiche economiche e sociali che superino la linea della sola austerità. Il problema della Libia, di fronte al quale tutti i paesi dell'Unione devono prendersi le loro responsabilità. La crisi ucraina, la sfida energetica. E la fiducia che sarà l'Italia a guidare il cambiamento in Europa. Quanto alle prossime elezioni, Renzi si dice ottimista: "Non sono preoccupato" per il risultato delle europee e sottolinea di avvertire un "clima crescente di speranza e fiducia" di chi chiede risposte concrete. E riferito a Grillo, aggiunge: "Riesce a cambiare chi governa non chi urla; chi propone, non chi insulta".
Matteo Renzi, in una conferenza stampa congiunta con il premier polacco Donald Tusk, illustra dunque il programma per il semestre europeo a guida italiana: "La sola austerity non basta - chiarisce Renzi - La presidenza italiana dell'Unione europea ci impone di essere i protagonisti del cambiamento". Per il premier è quasi 'destino' che sia il nostro Paese a guidare la svolta: "Per l'Italia è come se ci fosse un allineamento astrale di pianeti: i nuovi fondi Ue, l'investimento di nuove istituzioni, il bisogno di un cambio della politica economica nel mondo". Insomma, una serie di coincidenze che, se ben sfruttate nel semestre Ue, ci porteranno ad avere un ruolo di primo piano nel mutamento delle politiche europee.
Molti i temi affrontati da Renzi nella conferenza bilaterale con la Polonia, fra cui anche la crisi in Ucraina: "Martedì prossimo - spiega Renzi - si riunisce a Bruxelles il Consiglio dei capi di Stato e di governo con un ordine del giorno molto delicato: tutti siamo impegnati perchè sia forte il messaggio dell'Unione Europea, di sostegno, anche finanziario, all'Ucraina e per una Ucraina integra e inclusiva".
Ma è la Libia a rimanere il problema più forte. Il Paese "da cui proviene circa il
96% degli sbarchi nelle nostre coste", è una "priorità assoluta". Il premier Matteo Renzi ribadisce la necessità di un coinvolgimento di Onu e Ue per "risolvere la questione insieme". "L'Italia è pronta a fare la propria parte", consapevole che la Libia "è il problema più forte nel Mediterraneo"
Altro capitolo affrontato dal premier è la sfida energetica: "Abbiamo voglia di insistere e lavorare moltissimo sulla sfida energetica". Nella consapevolezza che "dobbiamo riuscire a fare dell'Europa un luogo dove finalmente i cittadini si sentono a casa", senza vedere "l'istituzione come un nemico".
Renzi è ottimista anche riguardo alla situazione economica interna: "Sul lavoro in Italia si è toccato un punto molto basso, eppure io inizio a vedere finalmente i segni di una ripresa". Il governo ha "tanti interventi pronti" e li annuncerà nei prossimi giorni, "ma ha soprattutto la convinzione di non cedere alla facile demagogia di chi dice" fuori dall'Europa e "'fuori da tuttò".
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