giovedì 3 aprile 2014

Da leggere comunque.

Autopsia della retorica di Beppe Grillo, ecco come convince

Scritto da  il 3 aprile 2014 in Politica
beppe grillo teme scissioni 250x140 Autopsia della retorica di Beppe Grillo, ecco come convinceLa retorica di Beppe Grillo nei confronti di chi dissente è sempre la stessa. Molto elementare ma efficace, capace di impattare e agganciare la frustrazione di tanti elettori e la loro rabbia nei confronti della Casta. Nel momento in cui uno dei Parlamentari, sindaci o esponenti del MoVimento 5 Stelle osa criticare la linea del M5S, infatti, le risposte sono quasi sempre simili tra loro: “cerca visibilità!”, “lo fa per soldi”, “è un sabotatore”.
L’ultimo ad andarci di mezzo, in ordine di tempo, è stato il sindaco pentastellato Federico Pizzarotti che in più di un’occasione ha dimostrato di essere un buon amministratore cittadino e – al contempo – di saper prendere le distanze dalle sparate del comico o dalle più radicali decisioni del M5S. Ieri, infatti, riguardo le candidature europee, il sindaco di Parma ha spiegato che si tratta di «gente che noi non abbiamo mai visto. Questo vuol dire che non si sono spesi per il territorio. Non so quali competenze possano esprimere rispetto ai temi da portare avanti. È vero che sono temi europei però l’attivismo è sempre stata una delle basi fondanti del movimento. E in questo modo viene un po’ fatto cadere». Critiche anche alla modalità di votazione: «Per la prima votazione a livello regionale si potevano raccogliere le candidature con un po’ più di tempo. Siamo arrivati un po’ troppo a ridosso delle elezioni, si poteva costruire una rete territoriale con l’impegno di tutti per avere un rapporto più diretto con le rappresentanze». La risposta del comico non si è fatta attendere, prevedibile nei contenuti: “è uno che ha bisogno di visibilità” [...] ”Pizzarotti può dire quello che vuole, non è che la mia parola vale qualcosa. Io esprimo un parere, sono solo una voce”.
Una replica che racchiude in sé i capisaldi della comunicazione grillina, secondo cui: 1) chi critica lo fa per interesse personale (visibilità, fama, soldi, etc… lo si è visto anche quando alcuni grillini “non autorizzati” hanno partecipato a qualche talk show); 2) Beppe Grillo – di recente autonominatosi “capo politico” del MoVimento – di se stesso dice spesso di essere”solo una voce” e di esprimere “solo un parere”; 3) ognuno, sulla carta, è libero di “dire quello che vuole” (salvo essere espulso in caso di aperto dissenso rispetto all’orientamento generale, come troppe volte già è accaduto).
 
Scendendo in profondita rispetto alla superficie del messaggio, i significati di questa manciata di parole sono molteplici. L’essere “solo una voce”, ad esempio, richiama il concetto di purezza del singolo cittadino al servizio della comunità, inserito in un movimento che appare così un coro di più voci. Pizzarotti, di contro, “cerca visibilità”, quindi – questo è il messaggio sotteso a quelle poche parole – si sta tirando fuori dalla coralità indistinta di quanti lavorano e sono ”solo una voce”: è il singolo Pizzarotti che si estranea, lo fa per ragioni personali, per acquisire ulteriore vantaggio e visibilità rispetto ai “giusti”. E questi primi significati sono sintetizzati in una sentenza secca, diretta, immediata: “è uno che ha bisogno di visibilità”.
E’ utile sottolineare anche un ulteriore particolare: Pizzarotti viene presentato retoricamente in una condizione di svantaggio: “ha bisogno”.
Scendendo ancora di un livello, è facile ritrovare un ulteriore meccanismo comunicativo sotteso, tipico di tanta parte della comunicazione grillina: la comunità dei “cittadini” giusti vs gli italiani che ancora devono essere “convertiti”, i giornalisti “servi”(o “walking dead”), la casta, eccetera. E allora l’appartenenza ai ”giusti” contrapposti al mondo circostante è un concetto che appaga, attira con facilità e in un certo senso dà legittimazione etica in un contesto politico fatto di continue notizie di indagini, sprechi e corruzione in politica. Una comunicazione di questo tipo sarebbe anche positiva e utile se non venisse contraddetta dalle espulsioni, dalle direttive e da decisioni prese “in cima” alla piramide pentastellata che da poco ha messo nero su bianco l’esistenza del suo “capo politico“. Lo stesso che ai dissidenti diceva: “Basta! Fuori dalle palle!” [...] “Non venite a rompermi i coglioni (a me!) sulla democrazia. Io mi sto stufando. Mi sto arrabbiando. Mi sto arrabbiando seriamente“. Non esattamente “solo una voce”.
C’è poi un altro meccanismo molto interessante, che riguarda però il blog e l’illusione per gli attivisti di poter dire la propria, di contare. La fa notare il sociologo Alessandro Dal Lagonel suo ultimo libro su Beppe Grillo, pubblicato da Cronopio: ““In termini comunicativi, la presenza sul blog di centinaia o migliaia di commenti, positivi o negativi, plaudenti o insultanti, comporta semplicemente la loro neutralizzazione. Chi posta un commento si illude di esprimersi, di partecipare, mentre la sua opinione è insignificante, finendo tutt’al più per confluire nel computo dei favorevoli o contrari” [...] “Chiunque sia iscritto al movimento e partecipi alle elezioni è, in quanto chiamato a cliccare un nome, considerato ufficialmente il padrone di se stesso e delle proprie scelte”.
Ed è in questa illusione che sta il cortocircuito rispetto agli partiti dove tutto – almeno questa è la percezione – viene deciso da pochi e potenti (quali differenze rispetto al M5S in questo?): nel M5S il “cittadino” con un clic, con un commento o dicendo la sua ha l’illusione di contare qualcosa. Nei fatti – al di là di votazioni certificate non si capisce bene da chi – la linea politica la detta Grillo, le alleanze vengono decise – come nei grandi partiti – da pochi. A ribadirlo è stato il comico stesso in uno degli ultimi interventi sulle prossime elezioni europee. Ma non è tutto, nel MoVimento 5 Stelle non ci sono più le  manifestazioni, le assemblee di partito (non davanti a un fantomatico streaming che rende tutto uno spettacolo), le riunioni pubbliche aperte ai cittadini e persino le primarie (con milioni di votanti, non dove i candidati sono scelti da poche centinaia di voti: amici e parenti).
Twitter@emilioftorsello
- See more at: http://www.dirittodicritica.com/2014/04/03/beppe-grillo-m5s-comunicazione-retorica-92843/#sthash.Tm2H1syX.dpuf

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...