lunedì 31 marzo 2014

Pro e contro per farsi un'idea.

31/03/2014
Ring: la riforma di Senato e Province

Pro e contro le riforme di Renzi

Tagliare i corpi intermedi significa dare voce al Paese o eliminare chi disturba il manovratore?
(GEORGES GOBET/AFP/Getty Images)

(GEORGES GOBET/AFP/Getty Images)

  
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La riforma delle province e ancor più del Senato divide partiti, istituzioni (dopo l’opposizione del presidente del Senato, Piero Grasso), intellettuali e lo stesso governo, con la presa di distanza del ministro Stefania Giannini dal progetto del premier Renzi. 
Oggetto principale delle divisioni della critica è la decisione di tagliare i rappresentati elettivi.  
Ospitiamo due opinioni a confronto. 
Per Luca Telese «non sarà un disegno autoritario, ma di sicuro queste due crociate “abolizioniste” su Senato e Province, e quella contro l’elettività e a favore delle designazioni e dei rappresentanti nominatl, sono il frutto di una strategia populista che nel nome dell’anticasta cerca di eliminare qualsiasi disturbo al manovratore, qualsiasi corpo intermedio, qualsiasi vincolo».
(Da Flickr - RasMarley)

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Per Luca Comodo, direttore della divisione politico-sociale di Ipsos,  «l’occasione creata dalla necessità di rivedere, insieme alla legge elettorale, anche la struttura dei poteri e delle loro forme diventa anche il momento in cui si pensa sia possibile ridefinire la struttura e l’assetto dei poteri repubblicani. Si tratta insomma di un’occasione per ripensare le forme attraverso cui la democrazia si esprime».
(GEORGES GOBET/AFP/Getty Images)

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