M5S, con le regole delle Europee Alessandro Di Battista non si sarebbe potuto candidare
Strano ma vero: Alessandro “Dibba” Di Battista, uno dei deputati del Movimento 5 Stelle più in vista e apprezzati dall’elettorato pentastellato, oggi non si sarebbe potuto candidare alle elezioni Europee con il Movimento.
In un brevissimo aggiornamento del già citato “Codice di Comportamento dei candidati alle elezioni europee” infatti, Beppe Grillo ha aggiunto ieri la postillasecondo cui: “non sono ammessi dipendenti o collaboratori attuali o ex della Casaleggio Associati” nelle liste.
Un’aggiunta probabilmente pensata per zittire le polemiche sul potere che il Codice stesso conferisce a Gianroberto Casaleggio (l’unico insieme a Grillo ad avere l’ultima parola su organizzazione e staff di Comunicazione) e che cerca di sanare eventuali conflitti di interesse all’interno del Movimento.
La norma in questione, che non può che essere valutata positivamente, se fosse stata applicata l’anno scorso avrebbe avuto un curioso “effetto collaterale”: avrebbe impedito l’elezione di Alessandro Di Battista. Il “Dibba”, come viene spesso chiamato, è infatti a tutti gli effetti un ex collaboratore della Casaleggio Associati. Riportiamo dal suo curriculum :
“Dal 2011 collaboro come giornalista con il blog di Beppe Grillo. Pubblico un reportage sui disastri di ENEL-Guatemala sul quale viene aperta un’inchiesta parlamentare. Nel 2012 la Casaleggio Associati mi commissiona un libro sui sicari sudamericani. Parto per Ecuador, Panama, Guatemala e Colombia e mi concentro sull’origine del fenomeno e sulle possibili soluzioni (legalizzazione droga, riforma agraria, socializzazione dell’economia, decrescita)”.
Nessun commento:
Posta un commento