"Le cose che il governo Renzi ha detto di dover fare vanno tutte nella giusta direzione, gli auguro di farcela anche perchè è l'ultima spiaggia per l'Italia". Lo afferma l'economista Nouriel Roubini. "Non ci sono altri leader da giocarsi: se si andasse ad elezioni dopo il fallimento di Renzi e vincesse Grillo sarebbe un disastro per l'Italia, se vincesse Berlusconi un mezzo disastro. Nessuno in Europa vuole rivedere Berlusconi alla guida dell'Italia", aggiunge Roubini al workshop Ambrosetti.
"Il programma del governoRenzi è positivo" e prima di questo esecutivo "l'Italia ha fatto più della Spagna per gli adeguamenti fiscali ma meno per le riforme strutturali", aggiunge Roubini. "Renzi ha messo sul tavolo molte riforme strutturali, compreso un mercato del lavoro più flessibile, la riduzione della spesa pubblica al 2% del Pil attraverso la spending review, aiuti alle imprese: se il governo italiano sarà in grado di attuare tutte o gran parte di queste cose, il Paese ne gioverà" prosegue l'economista al forum Ambrosetti. "I mercati hanno concesso un grosso credito" al governo Renzi che "in questo momento gode di una forte popolarità: Renzi ha detto di voler fare una riforma al mese e non è realistico, ma anche se le facesse un mese sì e un mese no sarebbe sufficiente", dice Roubini.
La Bce sta facendo "troppo poco e troppo lentamente. Per ora si vedono solo interventi verbali come quello di ieri, ma si fa presto a parlare, poi dobbiamo vedere interventi concreti". Così l'economista Roubini all'indomani dell'apertura di Mario Draghi a misure straordinarie. "Potrebbero esserci pochi mesi prima di entrare in un periodo di deflazione" e la Banca Centrale Europea potrebbe pensare a intervenire con "tassi negativi o anche provvedimenti di quantitative easing", aggiunge.
"Prima del quantitative easing ci sono però interventi 'convenzionali'" che la Bce potrebbe mettere in campo, aggiunge Roubini. "Questi - elenca - sono un taglio del tasso di interesse dallo 0,25% allo 0,10%, tassi negativi sui depositi e anche acquisto di asset privati, ma qui saremmo nel campo del credit easing". Secondo l'economista l'istituto guidato da Draghi "potrebbe agire come la Banca Centrale inglese che ha avviato il 'founding for lending' che ha trasmesso fondi alle banche e poi li girano in crediti alle imprese.". "Ma per il momento secondo me" quelle della Bce "sono solo chiacchiere: ci vorranno dei mesi prima di interventi concreti", conclude Roubini.