Dramma disoccupazione, è al 13%: mille posti persi al giorno
Istat: senza lavoro 3,3 milioni. Per i giovani tra i 15 e i 24 anni il tasso si attesta al 42%. A febbraio 2014 gli occupati sono 22 milioni 216 mila, giù dello 0,2% rispetto a gennaio
Redazione 1 Aprile 2014
ROMA - Sempre più drammatici i dati della disoccupazione in italia che a febbraio ha registrato un nuovo picco arrivando al 13%, mai così male dal 1977. A febbraio, secondo le rilevazioni dell'Istat, il numero di disoccupati supera la soglia dei 3,3 milioni.
Il tasso dei giovani tra i 15 e i 24 anni senza lavoro è pari al 42,3%, in diminuzione dello 0,1% su gennaio, quando aveva toccato il picco, ma in aumento del 3,6% su base annua. L'Istituto di statistica rileva che a febbraio gli occupati sono il 55,2%, il livello più basso dal primo trimestre del 2000: in Italia ha un'occupazione poco più di una persona su due tra i 15 e i 64 anni. Senza lavoro sono invece, secondo i dati Istat, 3 milioni e 307mila persone, cioè 8mila in più rispetto a gennaio (+0,2%) e 272mila su base annuale (+9%).
I numeri sono da brivido, con gli occupati che a febbraio toccano quota 22 milioni e 216mila, 39mila in meno su gennaio, l'1,6% in meno su base annua, cioè 365mila. In media si contano dunque mille occupati in meno al giorno. Se il tasso dei senza lavoro rimane sostanzialmente stabile rispetto a gennaio (l'aumento è solo di 0,046 punti percentuali), su base annua l'aumento è invece pari all'1,1%. Al 12,5% la disoccupazione maschile, al 12,5%, che cresce su gennaio (+0,2%) e sull'anno (+1,4), mentre quella femminile è al 13,6%, cioè lo 0,2% in meno sul mese precedente ma lo 0,6% in più nel confronto annuale. Mentre va rilevata una lieve attenuazione della disoccupazione giovanile, almeno su base mensile, resta però impressionante il numero degli Under 25 alla ricerca di un impiego: sono 678mila.
Gli ultimi numeri sul lavoro sono un fatto "sconvolgente", dice il premier Matteo Renzi, sottolineando la perdita di mille posti al giorno. "Il dato purtroppo è in linea con quello che accade da diversi mesi - commenta - questo è il problema". E aggiunge che per l'economia italiana ci sono segnali di ripresa "che però non sono sufficienti. C'è bisogno di correre, a partire dalle riforme".
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