Piove, Euro ladro!
Martedì, 1 aprile 2014 - 11:18:00
Di Giovanni Esposito
La perdita di competitività? Colpa dell’Euro. La disoccupazione? Colpa dell'Euro. La caduta del Pil? Colpa dell'Euro. Il debito pubblico? Colpa dell'Euro. Le polizze auto crescono? Colpa dell'Euro. Oggi Piove? Euro ladro!
È vero, Eurolandia così come concepita e realizzata è un’istituzione ricolma di criticità. Ciò nonostante l’identificazione della moneta comunitaria con la madre di tutte le colpe sta raggiungendo lo stadio della pericolosità. Non solo in termini di tenuta della pace sociale.
L’Euro è divenuto il parafulmine ideale, il luogo comune per eccellenza, lo slogan sulla bocca dei populisti, l’alibi dietro di cui nascondersi per non risolvere i problemi. Cosicché improbabili oratori hanno convinto buona parte dell’opinione pubblica che, con il ritorno alle monete nazionali, i debiti pubblici potrebbero crescere all’infinito. Che basterebbe stampare banconote a gogò per pagare pensioni e stipendi e per fornire beni e servizi a tutta la popolazione.
In merito all’Italia, non corrisponde neanche al vero che le difficoltà sistemiche di rimanere sul mercato reggendo la concorrenza siano iniziate con il cammino di avvicinamento alla Uem. Il declino ha irreversibilmente mosso i primi passi alla fine degli anni Sessanta per poi subire una forte accelerazione nel 1975 con l’introduzione della “scala mobile” (ufficialmente indennità di contingenza).
Continuare a imputare la colpa di tutti mali alla Moneta Unica e vedere la conseguente risoluzione dei problemi nella sua distruzione, fa il gioco di un’inadeguata classe politica che altrimenti non riuscirebbe a sottrarsi alle proprie responsabilità.
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